Tragedia sfiorata la notte della Vigilia: la lite culmina in una coltellata

Lunedì 27 Dicembre 2021 di Cesare Arcolini
Intervento dei militari

PADOVA - Gli ha conficcato il coltello al collo al culmine di una furibonda lite. Poi deve essersi reso conto di averla combinata grossa e si è fermato.
Si sono ritrovati tra connazionali in un casolare fatiscente di via Trevisan a Peraga di Vigonza.

L'idea era di bere e festeggiare insieme l'arrivo del Natale. Alle 22 del 24 dicembre, però, gli equilibri tra un gruppo di albanesi sono saltati ed è scoppiata una paurosa lite. Complice lo smodato abuso di bevande alcoliche, ben presto dalle parole si è passati alle vie di fatto.


L'ATTACCO

Il padrone di casa, un albanese di 56 anni ha preso un coltello in cucina e ha minacciato uno dei suoi ospiti, un connazionale 54enne che era con la compagna. Tra i presenti è calato il gelo. Quello che fino a pochi minuti prima era un banchetto tra amici, ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Il padrone di casa ha inferto una coltellata al collo dell'ospite.

Fortuna ha voluto che il fendente lo colpisse di striscio senza provocare danni irreparabili. Il ferito, intuendo la gravità della situazione, è scappato in strada con il volto ridotto ad una maschera di sangue. Le sue urla hanno attirato l'attenzione del vicinato.
È stato chiesto l'intervento dei soccorritori. In pochi minuti in via Trevisan sono giunte più pattuglie dei carabinieri e il personale medico del Suem 118.

LE CURE

Il paziente è stato stabilizzato e subito dopo accompagnato in ospedale a Padova. Il personale medico, dopo tutti gli accertamenti clinici del caso l'ha giudicato guaribile in 15 giorni. Sotto choc e in evidente alterazione psicofisica il rivale 56enne, non ha tuttavia necessitato delle cure del pronto soccorso.
La compagna del ferito, sconvolta per la scena di inaudita violenza a cui poco prima aveva assistito e complice l'assunzione di bevande alcoliche in dosi spropositate, subito dopo che i soccorritori hanno portato in ospedale il fidanzato, è stramazzata al suolo priva di sensi.
Anche per lei è servito l'intervento del Suem 118. È stata ricoverata alle soglie del coma etilico. L'aggressore, una volta smaltita la sbornia avrebbe minimizzato quanto accaduto, riferendo che la litigata era scoppiata per futili motivi, molto probabilmente legati a vecchie gelosie.

LE CONSEGUENZE

Parziali giustificazioni che non gli sono bastate ad evitare una denuncia per lesioni personali aggravate. Il coltellaccio da cucina, ancora sporco di sangue utilizzato per infierire sul connazionale, è stato sequestrato.
I vicini di casa avrebbero riferito agli inquirenti che in quel casolare anche in passato si erano verificate liti di una certa gravità.
La zona è degradata e gli interventi delle forze dell'ordine sono sempre più frequenti.
 

Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre, 13:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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