Venduto all'asta per 800 mila euro l'hotel ristorante Le Padovanelle

Martedì 16 Novembre 2021 di Alberto Rodighiero
L'ingresso del ristorante

PADOVA - Aggiudicato ieri all'asta per 800 mila euro, l'hotel ristorante Le Padovanelle che fa parte del fallimento legato alla Fondazione Breda. Il bene era stato messo all'incanto al prezzo di 960 mila euro (offerta minima 720.000). A maggio l'hotel era finito all'asta per 1.280.000, ora chi se l'è aggiudicato (rimane il massimo riserbo sul nome dell'acquirente), dovrà mettere sul piatto, appunto, 800.000 euro.
«Si tratta sicuramente di un'ottima notizia ha commentato ieri pomeriggio l'assessore all'Avvocatura civica Diego Bonavina che, da anni, si sta occupato del fallimento della Fondazione Breda - In attesa di capire chi si è aggiudicato il bene, possiamo tranquillamente dire che, dopo anni di stallo, qualcosa si sta muovendo». «È del tutto evidente che, chi ha acquistato, è interessato a recuperare un'area che, attualmente, è un buco nero ha aggiunto l'esponente della lista Giordani Anche se non stiamo parlando di grandi cifre, questi soldi possono rappresentare una boccata d'ossigeno anche per i tanti creditori coinvolti nel fallimento della Breda.

Questa aggiudicazione fa infine ben sperare anche per l'ippodromo che, a beve, dovrebbe tornare all'asta».


LA STORIA

Tornano dunque a riaccendersi i riflettori su uno dei locali più alla moda della città tra gli anni Sessanta e gli Ottanta. L'albergo (risalente agli anni Sessanta e chiuso nel 2008), è composto da ingresso, hall, sala bar, servizi, uffici, caffetteria, deposito 27 camere doppie con bagno, per una superficie di mq. 930 e altre 13 camere doppie con bagno, per una superficie di mq. 448. C'è poi il ristorante che comprende sala da pranzo, bar, sala banchetti, guardaroba, servizi, cucina, lavaggio, dispense, magazzini, celle, uffici ecc. Del lotto è parte integrante anche una piscina scoperta. L'immobile in questione è, appunto, parte integrante del fallimento legato alla Fondazione Breda.
La Fondazione è stata istituita per Regio Decreto nel febbraio del 1905 e poteva contare su un sostanzioso lascito dell'imprenditore Vincenzo Stefano Breda morto nel 1903. Scopo dell'ente era quello di istituire un asilo per i bambini e una casa di riposo per gli anziani. Nel 2008, però, un'inchiesta della Procura di Padova accende i riflettori su una dissipazione del patrimonio che ha portato a 25 milioni di euro di debiti. Parte integrande del fallimento della Pia fondazione è anche villa Breda, un bene che il Comune sarebbe intenzionato ad acquisire.
Nonostante l'anno scorso, a causa del Covid, l'amministrazione avesse deciso di mettere una pietra sopra all'acquisto di quella che un tempo è stata la residenza di Vincenzo Stefano Breda a Ponte di Brenta, ora sembra avere cambiato idea. Infatti quando l'immobile tornerà all'asta la giunta Giordani avrebbe tutta l'intenzione di fare la sua offerta. A oggi il bene dovrebbe avere un valore di circa 4 milioni di euro. Non è escluso, però, che ci possano essere dei ribassi. Nel 2020, intanto, in collaborazione con il commissario liquidatore Marco Della Putta l'amministrazione comunale ha sottoscritto un Protocollo che, in sintesi, prevede la concessione al Comune, per cinque anni, della Villa e della parte di parco attualmente visitabile dal pubblico. La convenzione prevede, a carico di palazzo Moroni, un canone di 60 mila euro per il primo anno e dell'equivalente dei lavori di manutenzione ordinaria per gli anni successivi.

Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 10:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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