Padova. Lotta allo smog, i sindaci votano il piano. Deroghe per i commercianti

Sarà consentita infine la circolazione di auto e moto destinate alla rottamazione se il titolare è in attesa di un nuovo mezzo e sarà in grado di comprovare l'atto di acquisto

Martedì 18 Luglio 2023 di Gabriele Pipia
Piano anti inquinamento

PADOVA - Trentanove Comuni si sono schierati a favore, ma come sempre accade in politica a far rumore sono gli otto sindaci in netta minoranza che hanno deciso di votare contro. Nuova spaccatura tra le amministrazioni padovane chiamate a decidere quali azioni adottare per ridurre l'inquinamento atmosferico il prossimo autunno. L'impianto generale di regole esiste già ed è quello predisposto dalla Regione Veneto sulla base dell'accordo del bacino Padano, ma ieri mattina l'assemblea dei sindaci è stata chiamata ad esprimersi sulle deroghe. Per rendere valida la votazione serviva un terzo dei voti. Risultato? Su 102 Comuni si sono presentati alla torre della Stanga i rappresentanti di 48 amministrazioni. Trentanove hanno votato a favore tra cui molti Comuni importanti come Padova, Albignasego, Cittadella, Abano, Cittadella, Camposampiero e Monselice, a cui si aggiunge la stessa Provincia di Padova. Otto sono stati i voti contrari (Noventa, Cadoneghe, Campodoro, Cinto Euganeo, Mestrino, Arzergrande, Codevigo e Limena) e uno si è astenuto (Tombolo).

L'orientamento dei contrari sta nettamente a centrodestra. Su questo tema la divisione è grande, soprattutto tra i leghisti.

Le regole

L'impianto di norme, sostanzialmente uguale a quello dello scorso anno, prevede sempre i semafori verde, arancio e rosso in base ai livelli di inquinamento registrati e ai giorni di sforamento dei limiti conteggiati da Arpav. Come si può leggere nella tabella pubblicata qui sopra, nelle condizioni peggiori di inquinamento si arriva a vietare la circolazione delle auto diesel euro 5 in tutta l'area della cintura urbana. Previsto anche il divieto di combustione all'aperto e l'istituzione di sette Ecodomeniche senza traffico.

Le deroghe

«Il dispositivo del Tavolo tecnico zonale - fa sapere ufficialmente la Provincia - tiene conto delle indicazioni della Regione e prevede una serie di deroghe che consentiranno mobilità alle imprese e ai lavoratori pur rispettando le norme in tema di emissioni. Le deroghe sono facoltative e i Comuni potranno adottarle, adottarne di più restrittive oppure mantenere quelle regionali». Ecco le principali deroghe. In occasione delle festività natalizie gli addetti delle attività commerciali potranno muoversi anche in caso di segnalazione semaforo arancione. I veicoli a basso impatto ecologico (Bev, Hev, Fcev, Ngv) potranno circolare liberamente anche in caso di allerta arancione o rossa. Tra il 16 dicembre e il 7 gennaio stop ai blocchi a meno che non vi sia allerta rossa, deroga anche in caso di allerta rossa nei giorni di Natale e Santo Stefano. Sarà consentita infine la circolazione di auto e moto destinate alla rottamazione se il titolare è in attesa di un nuovo mezzo e sarà in grado di comprovare l'atto di acquisto.

I dati

Il tema dell'inquinamento è sempre più sentito. L'ultima forte presa di posizione risale al 14 luglio ed è targata Legambiente: «Il valore per la protezione della salute umana dall'ozono ha superato ieri il limite massimo annuale sancito per legge, che è di 25 giorni. Padova è fuorilegge da 20 anni consecutivamente». Comune e Provincia, però, due settimane fa hanno evidenziato con soddisfazione che i dati sull'inquinamento iniziano a migliorare: «Per quanto riguarda il Pm10, tallone d'Achille di tutta la pianura, il valore limite annuale è rispettato da diversi anni e ormai la tendenza è chiara. A differenza degli ultimi anni, in cui si sono superati i 35 giorni di sforamento già a febbraio, a luglio non si è ancora toccato questo traguardo». Per il Comune di Padova il percorso è quello giusto ma la strada da fare è ancora tantissima. Senza auto inquinanti. 

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