Incidente sulla Statale del Santo, chi era la vittima, Orazio Tagliaro

Lunedì 21 Marzo 2022 di Luisa Morbiato
Il campo da hockey e la barca, tutta la vita dedicata allo sport, ai genitori e alla famiglia

PADOVA - E' un dolore straziante quello di Cristiana, sorella di Orazio Tagliaro, che viveva in via Castelfranco, alla Mandria, con i genitori ultranovantenni dei quali si occupava. «Per i miei sarà devastante, ho raccontato che ha avuto un incidente.

Sono molto anziani e perdere un figlio... , non so cosa potrà succedere - ha detto Cristiana con lo smarrimento negli occhi e la voce rotta -. Era lui ad occuparsi di loro, non si è sposato e non ha figli, si è dedicato alla famiglia ed era sempre presente anche per me. Con i genitori c'era un legame particolare ed è un momento molto difficile. Era fatto così, una persona che si dedicava molto agli altri, sembra impossibile che non ci sia più».


«Aveva un sorriso fantastico che donava serenità, la sua presenza rassicurava - ha continuato - se sorgevano dei problemi diceva sempre dai forza che si risolverà. Sabato era uscito con gli amici come faceva spesso, si ritrovavano a casa di qualcuno o in qualche locale. Non so cosa sia accaduto, era molto attento e prudente alla guida, non beveva, è sempre stato uno sportivo e faceva una vita regolare proprio da sportivo. Ora non so cosa farò mi sento confusa, se ne vanno sempre i migliori».


Tagliaro, artigiano in pensione del settore arredamento, era stato a trovare degli amici, con diversi dei quali coltivava le sue passioni: l'hockey su prato praticato fin da ragazzino con il Cus e da circa due decenni la vela. Una morte improvvisa, un dolore che ha colpito anche i tanti amici del Cus. «Ci conoscevamo dagli anni 70, Orazio era arrivato alle soglie della nazionale maggiore, negli anni 70 - 80 era un giocatore strategico. Con la giovanile, aveva vinto due titoli italiani e una promozione in serie A, ma poi ebbe un incidente alle ginocchia che gli precluse la carriera, ma la passione era tanta e ha continuato a giocare a fasi alterne e poi a livello amatoriale - ha ricordato Giangiorgio Matteraglia responsabile hockey del Cus - Era quello che si definisce un amicone, sempre presente e disponibile, non solo per 4 chiacchiere o le serate in pizzeria. Aveva una grande manualità e se qualcosa non funzionava si tirava su le maniche e diceva faccio io».


«Sapeva risolvere tutti i piccoli problemi che si presentavano. Non si era mai sposato, poi il tempo passava e si era dedicato ai genitori cui era molto legato. Una persona che mancherà». «Un pensiero affettuoso ad Orazio, giocava ad hockey con il Cus Padova. Aveva smesso, ma spesso veniva a trovarci in pizzeria dopo gli allenamenti per una birra insieme e sempre con il suo sorriso positivo - ha affermato un altro giocatore di hockey - ho saputo che un brutto incidente l'ha strappato all'amore della sua famiglia e mi piace ricordarlo per tutti quelli che l'hanno conosciuto.


La notizia della tragica e improvvisa scomparsa del sessantacinquenne ha raggiunto anche i soci dell' Asd Circolo Velico Portodimare gettandoli nello sconforto. Consiglio e soci si stringono attorno ai familiari augurando a Orazio Buon Vento. «Orazio era diventato nostro socio ormai più di 20 anni fa e per due mandati, ha ricoperto anche la carica di consigliere dell'associazione e di tesoriere - ha raccontato la vicepresidente Emilia Barbieri - era una persona sempre sorridente, socievole e disponibile molto attivo nell'associazione e sempre pronto a dar una mano, anche solo per sistemare la sede, se qualcosa non andava se ne occupava lui, nonostante gli acciacchi alle ginocchia. Era molto bravo nel suo lavoro. Noi ci troviamo tutti i giovedì sera, ma a volte avvertiva che non poteva arrivare perchè si doveva occupare dei genitori ai quali era molto legato. La sua perdita è un grande dolore, era davvero una degnissima persona».

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