Innovazione e robotica al Policlinico: quattro nuove sale operatorie d'avanguardia

Sabato 24 Giugno 2023 di Nicoletta Cozza
L'inaugurazione con l'assessore Lanzarin e Giuseppe Dal Ben

PADOVA - La delibera regionale che autorizzava il progetto preliminare è datata 2013. Ma l’inaugurazione è avvenuta ieri, dopo che a febbraio si erano conclusi gli interventi di installazione di arredi e attrezzature. È finalmente in funzione, dunque, la nuova piastra operatoria multidisciplinare situata al terzo piano del Policlinico, che comprende 4 sale di ultimissima generazione, due delle quali deputate alla chirurgia robotica, realizzata con l’obiettivo di concentrare in un’unica sede tutta l’attività chirurgica erogata al Monoblocco e nello stesso Policlinico.

Si estende su una superficie di 1.050 metri quadrati, all’interno di spazi che sono stati ristrutturati sia dal punto di vista edile che impiantistico, con un investimento di 6milioni e 50mila euro, di cui 2,65 milioni per le tecnologie. A utilizzarla saranno varie chirurgie: generale, d’emergenza, toracica, vascolare, pediatrica, epatobiliare, del rene e del pancreas, urologica e otorinolaringoiatrica.

Una delle quattro sale ospita il Robot Da Vinci Xi con doppia consolle a disposizione di 7 reparti chirurgici, mentre altre 2 sono state predisposte anche per l’attività trapiantologica; nel corridoio centrale vi sono 8 posti di preparazione e risveglio, e particolarmente sofisticati sono i sistemi di monitoraggio del paziente.

Responsabile è il professor Franco Grego, direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia vascolare, che sovrintenderà al rispetto del regolamento di utilizzo basato su precisi criteri: per esempio per l’uso del robot, la cui manutenzione costa 100mila euro l’anno, vanno dimostrati l’efficacia per la procedura chirurgica da affrontare, la competenza dei medici che si siedono alla consolle e il fatto che i pazienti ne abbiamo realmente bisogno.
Per il taglio del nastro si sono dati appuntamento il dg Giuseppe Dal Ben, l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, lo stesso Grego e una decina di specialisti.

La strategia

Ad aprire i lavori è stato Dal Ben che ha evidenziato l’importanza dell’evento. «Abbiamo fatto un percorso durato 10 anni, perché fa parte di un intervento più complesso che riguarda la rivisitazione del Policlinico da 35-40 milioni di euro e una piccola parte di questo finanziamento lo avevamo utilizzato pure per le sale ibride. Quelle che presentiamo oggi sono state finite a dicembre del 2022 e poi c’è voluto del tempo per installare le tecnologia. Sono 4, 2 dedicate all’attività tradizionale e 2 alla robotica, e a questo proposito abbiamo inviato alla Regione un progetto per sviluppare la scuola di formazione. E poi per garantire la massima organizzazione abbiamo nominato i responsabili dei vari blocchi operatori e di questo sarà il professor Grego».

L’esperto

Quest’ultimo è entrato poi nel merito dell’attività. «Dove lavoravamo prima abbiamo spremuto i locali al massimo. Ora abbiamo queste 4 sale, 2 più grandi e 2 di dimensioni più contenute. Le prime sono preposte alla robotica, una chirurgia di altissima precisione, ma che richiede esperienza: non a caso alla consolle abbiamo due postazioni, una per il primo operatore e l’altra per il collega che lo coadiuverà nell’ambito della formazione. Si tratta di una procedura che ha portato enormi vantaggi clinici, per esempio per esiti radicali in oncologia, conservazione dei tessuti sani nelle prostactomie, ridotta perdita ematica e rapida ripresa post operatoria. Per quanto mi riguarda ho tutta l’intenzione di mantenere l’organizzazione già predisposta per il suo utilizzo: nella sala A dove c’è il Da Vinci verranno eseguite le procedure chirurgiche per le quali il robot è utile dalle Unità operative che hanno le competenze per necessarie, perchè altrimenti sarebbe uno spreco, e comunque solo nei casi di effettiva necessità. Pure la sala B, ora dedicata alla chirurgia vascolare, è predisposta per la robotica, mentre la C e la D saranno per quella generale, week e day surgery, laparoscopica, addominale, endocrinochirugia, senologica e bariatrica».

Grego, poi è entrato nel merito di una questione importante, che riguarda la realizzazione del policlinico a Padova Est. «È sciocco pensare di non investire nel nosocomio attuale con l’idea che tra 10 anni verrà costruito il nuovo ospedale, perché qui vanno garantite cure ad altissimo livello fino al giorno in cui verrà inaugurato il polo sanitario del futuro. Tra l’altro le tecnologie che sono all’avanguardia oggi, fra un decennio saranno obsolete». 

La Regione

L’assessore Lanzarin, invece, ha focalizzato l’attenzione sul ruolo del governo veneto. «L’inaugurazione odierna dimostra quanto la Regione sia impegnata a investire per potenziare da un lato spazi di lavoro, e dall’altro tecnologie e attrezzature di ultima generazione. Day e week surgery per il futuro rappresentano una sfida molto importante e oggi offriamo una risposta in tal senso. Stiamo parlando di un investimento di 6,5 milioni di euro che rientra in quello complessivo da 35 milioni, grazie al quale alla fine del 2022 avevamo già inaugurato due sale ibride. In attesa del nuovo policlinico, che sarà il più importante d’Italia, non stiamo ad aspettare, ma miglioriamo l’esistente, che a Padova rappresenta già un’eccellenza indiscussa». «Le criticità per quanto riguarda gli organici - ha concluso - sono evidenti e stiamo cercando di farvi fronte nel miglior modo possibile, ma sono convinta che per migliorare i servizi socio-sanitari è fondamentale, in maniera parallela, procedere con investimenti in muri, attrezzature, tecnologie e personale».

Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 09:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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