Rovigo. Attesa di 12 ore al pronto soccorso, aveva bisogno di una trasfusione

Venerdì 23 Giugno 2023 di Marco Scarazzatti
Attende 12 ore in pronto soccorso

ROVIGO - «Mia cognata è rimasta quasi 12 ore in attesa di ricevere le cure del caso al pronto soccorso dell'ospedale di Rovigo. Vorrei segnalare questo ennesimo disservizio, registrato al pronto soccorso rodigino, che ha visto coinvolta la mia famiglia».

A raccontare l'accaduto è l'ex capogruppo della Lega in consiglio comunale a Rovigo, oggi in Fratelli d'Italia, Giancarlo Andriotto.

«Lunedì mattina, verso le 11, mia cognata, che è invalida civile, è stata portata d'urgenza al nosocomio del capoluogo polesano. Si tratta di una paziente di circa 40 anni, le cui condizioni di salute hanno subito allertato il suo medico di base. Aveva bisogno di una trasfusione urgente in quanto poche ore prima di recarsi al pronto soccorso, aveva fatto accertamenti ematici che avevano riscontrato un gravissimo stato anemico. Per questo motivo le è stato detto di recarsi con urgenza al pronto soccorso, per una trasfusione. Immediatamente suo marito, mio fratello, l'ha accompagnata, ma alle 20, dopo uno stato anche ansioso e debilitativo, mia cognata non era ancora stata visitata. Più tardi, in serata, finalmente la visita e viste le condizioni di salute, l'hanno trattenuta in ospedale, facendole ben tre trasfusioni. Mercoledì è ritornata a casa».

Proprio la scorsa settimana c'era stato un sit-in davanti all'ospedale di Rovigo da parte dei medici, per segnalare le varie carenze della sanità nazionale e locale, con l'Ulss 5 che abbisogna di almeno un centinaio di medici. «Serve personale. La storia di mia cognata dimostra come la sanità non funzioni più come un tempo. Bisogna che chi di dovere intervenga, prima che si parli di ennesima tragedia che si poteva evitare». 

Ultimo aggiornamento: 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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