Confindustria, Carraro vuol correre per il dopo Bonomi

L'imprenditore padovano ha chiesto e ottenuto il mandato del consiglio direttivo regionale per valutare una candidatura veneta (la sua) alla presidenza nazionale

Venerdì 24 Novembre 2023
Confindustria, Carraro vuol correre per il dopo Bonomi

VENEZIA - Confindustria, il leader veneto Enrico Carraro sta valutando concretamente la possibilità di candidarsi alla presidenza nazionale per il dopo Carlo Bonomi. Dopo tante indiscrezioni e nessuna ammissione, l'imprenditore padovano nel consiglio direttivo di Confindustria Veneto di mercoledì scorso ha manifestato l'intenzione di scendere in campo, Ha chiesto e ottenuto dal consiglio da lui presieduto un mandato per valutare una candidatura veneta alla presidenza nazionale. Che sarebbe poi la sua. Si è preso qualche settimana per fare i sondaggi del caso (c'è da avere in tasca almeno il 20% dei possibili voti in assemblea) e sciogliere la riserva. Carraro, 62 anni, avrebbe già dalla sua nel Nordest il gradimento di Confindustria Udine ma anche l'ostilità dell'altra e più potente associazione friulgiuliana, quella che raggruppa Pordenone e Trieste. E anche il fronte veneto, nonostante il voto di mercoledì, sarebbe tutt'altro che granitico. Ma soprattutto è da valutare il consenso, per nulla scontato, a livello nazionale. Attualmente sono solo due gli imprenditori che hanno scoperto le carte pronti per sfidarsi nel 2024 a viso aperto: Alberto Marenghi, 47 anni, ex presidente di Confindustria Mantova ed attuale vice presidente nazionale con delega a organizzazione, sviluppo e marketing; ed Emanuele Orsini, emiliano, classe 1973, vice presidente nazionale di Confindustria con responsabilità su credito, finanza e Fisco, già presidente di FederlegnoArredo, organizzazione oggi guidata dal trevigiano Claudio Feltrin in guerra aperta con Bonomi. Marenghi, molto vicino all'ex presidente nazionale Emma Marcegaglia, vanta molti agganci nel Veronese, area che si vocifera potrebbe appoggiarlo nella corsa finale alla presidenza di Confindustria rinsaldando incroci anche editoriali dopo l'entrata dei lombardi col 40% della Gazzetta di Mantova, controllata al 60% dall'Athesis, il gruppo editoriale degli industriali di Verona e Vicenza che edita anche Arena, Bresciaoggi e Giornale di Vicenza.
Fino ad oggi nessun veneto è mai arrivato alla guida della Confindustria nazionale. Ci provò nel 2004 il trevigiano Nicola Tognana che si arrese a Luca Cordero di Montezemolo, Nel 2012 il veronese Andrea Riello lasciò strada a Giorgio Squinzi. Sebbene il Veneto rappresenti la seconda organizzazione regionale per numero di associati, circa 11mila, ha sempre trovato difficoltà a coagulare consensi a livello nazionale anche per le divisioni interne del passato. A oggi la regione esprime due vice presidenti nella squadra di Bonomi: la vicentina Barbara Beltrame e la trevigiana Katia Da Ros che ha sostituito, dopo le polemiche dimissioni, Maria Cristina Piovesana.
Carraro è a capo di un gruppo internazionale, con una lunga esperienza confindustriale.

Nel febbraio 2011 è stato nominato nella giunta di Confindustria Padova e nel luglio 2012 è entrato nella Commissione per la riforma di Confindustria. Da aprile 2013 a febbraio 2017 è stato vice presidente di Confindustria Veneto con delega all'internazionalizzazione, ha ricoperto la carica di vice presidente di Assindustria Veneto Centro, e dall'ottobre 2019, dopo l'uscita di scena di Matteo Zoppas, è presidente di Confindustria Veneto, confermato a gennaio 2021 fino al 2025.


SAGGI
Nel gennaio 2024 verranno nominati i tre saggi che dovranno selezionare i possibili candidati alla presidenza di Confindustria per portare al vaglio del consiglio generale di marzo i due che hanno raccolto più consensi. Il designato sarà poi nominato dall'assemblea generale di maggio.

Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 10:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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