Ex carabiniere stuprò 14 turiste straniere: condannato a 12 anni e 8 mesi

Venerdì 21 Giugno 2019
Maglio, a destra, con il suo avvocato
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PADOVA Il processo a  Dino Maglio è andato a sentenza: l'ex carabiniere è stato condannato a 12 anni e 8 mesi per le violenze su 14 giovani turiste straniere.

Tra il 2012 e il 2014 aveva violentato quattro ragazze e ne aveva drogate poco meno di una decina. La sentenza è stata emessa oggi dal Tribunale collegiale di Padova presieduto dal giudice Claudio Marassi. Il pm Giorgio Falcone aveva chiesto 14 anni.

Quando il giudice ha letto la sentenza, e gli avvocati hanno chiarito i termini, sono scoppiate in lacrime e si sono abbracciate. Erano in aula oggi due delle 14 vittime di Dino Maglio. Stando alle indagini erano tutte ospiti straniere del suo alloggio B&b sui Colli Euganei. Tutte le ragazze hanno dato il loro contributo alle indagini: una statunitense si è costituita parte civile e un'altra amica ha voluto essere presente col fidanzato alla sentenza. Quando le due hanno capito che Maglio era stato dichiarato colpevole, sono scoppiate in lacrime, poi in modo del tutto irrituale, ma comprensibile per lo stato d'animo e la tensione provata fino a quel momento, hanno abbracciato il pm Falcone, ringraziandolo. «Credevamo nel pubblico ministero ma non ci aspettavamo che il processo fosse così lungo - hanno spiegato al termine dell'udienza - è stato doloroso raccontare e ricordare quei momenti. Giustizia è fatta per noi ma anche per tutte le altre che non sono potute venire qui. Ora torniamo alla nostra vita. viaggiare? Non ci spaventa, certo ora stiamo molto più attente quando programmiamo un viaggio». Per la giovane parte civile è stato stabilito un risarcimento di 70mila euro.
Dino Maglio ha appena finito di scontare 5 anni di carcere per un'altra violenza sessuale, ai danni di una ragazza australiana che lo aveva denunciato immediatamente in questura subito dopo i fatti, avvenuti nel 2014. Esaurita la pena il 2 giugno scorso, il pm ha chiesto una nuova misura cautelare, quella dell'obbligo di residenza a Surbo, in provincia di Lecce, dove abita la sua famiglia, e quella dell'obbligo di non uscire di notte.

L'ex carabiniere non tornerà in carcere.

I particolari sul Gazzettino del 22 giugno.

Ultimo aggiornamento: 20:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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