Contagi e quarantene: camionisti decimati, merci consegnate in ritardo

Lunedì 31 Gennaio 2022 di Silvia Moranduzzo
Un muletto scarica bancali di merce dal rimorchio di un camion

PADOVA - Autotrasporti con il freno a mano tirato: tra quarantene degli addetti e mancanza cronica di autisti si stanno registrando ritardi nella consegna delle merci e la sofferenza di taxi e bus turistici.

IL QUADRO
«Quello delle positività tra il personale aziendale è un problema comune a tanti settori. In questi giorni abbiamo registrato ritardi nelle consegne, soprattutto in quelle aziende più piccole dove è complicato effettuare un turnover di personale avendo magari pochi dipendenti – commenta il presidente di Cna Padova Luca Montagnin – Tra gli autotrasportatori ormai la stragrande maggioranza è dotato di super Green Pass, al 90% sono vaccinati, anche perché ricorrere ad un tampone ogni due giorni per un autotrasportatore diventa veramente difficile. Nei mesi scorsi si era verificato qualche problema, soprattutto per autisti stranieri provenienti dai paesi dell’Est Europa, dove la quota di vaccinati era ancora molto bassa. Ma ora molti hanno accettato di vaccinarsi e da questo punto di vista anche l’obbligo per gli over 50 non creerà particolari criticità. L’unico modo per uscire da questa emergenza è spingere ulteriormente sulle vaccinazioni. Se non lo facciamo rischiamo che i problemi nelle consegne si facciano molto più seri». 

LE PROIEZIONI
Secondo le stime di Cna, in questo momento tra il 10% e il 15% degli autisti deve assentarsi dal lavoro perché colpiti da Covid o in quarantena preventiva. Addetti che molto difficilmente possono essere sostituiti da colleghi in tempi brevi. Un problema che si sta aggravando e che comporta ritardi negli orari e giorni di consegna degli ordini. La possibilità di non fare la quarantena se si ha la terza dose non risolve il problema perché comunque la carenza cronica degli autisti si fa sentire e molti di loro sono stranieri, quindi vaccinati con sieri non riconosciuti in Italia. A tutto questo si somma il rallentamento dell’economia dovuto all’alto costo e alla scarsità di materie prime. 
«Quella che stiamo vivendo è una specie di onda, rischiamo che in scala minore avvenga quello che si è verificato qualche mese fa nel Regno Unito dove si sono sommate la pandemia e la Brexit ed è dovuto intervenire l’esercito per sostituire gli autisti – commenta Walter Basso, responsabile della categoria autotrasporto per la Cna provinciale – Non vedremo le code ai distributori di benzina, ma il rischio è che molte merci non arrivino ad aziende e attività commerciali rendendo difficoltosa la ripresa e creando disagi ai consumatori». In provincia di Padova il settore dell’autotrasporto conta quasi 2.000 imprese ed impiega più di 6.000 addetti, con molte piccole attività monoveicolari. Poi ci sono 150 tassisti che lavorano nel comune di Padova con 170 addetti e altri 23 per il bacino termale. Le imprese di noleggio con conducente sono circa 200 in tutta la provincia e stanno vivendo un periodo buio a causa dello stop alle manifestazioni fieristiche, ai congressi e al turismo. 
Un piccolo sollievo lo ha dato una disposizione della Regione: gli autisti possono sospendere l’attività senza perdere la licenza come accadeva in passato. I bus turistici, invece, sono un centinaio in tutta la provincia e sono riusciti a restare a galla grazie alla possibilità di collaborare con il trasporto pubblico. In questo settore i problemi sono diversi e derivano dal fatto che mancano le persone da trasportare, in queste settimane la mobilità delle persone si è ulteriormente ridotta soprattutto nell’ambito del turismo, ma anche nella clientela business. 

Ultimo aggiornamento: 16:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci