PADOVA - Ventotto manifestazioni in quattro mesi e mezzo, ma ora Sergio Giordani dice basta.
LE SCELTE
Le manifestazioni No Pass si susseguono da luglio, prima solo al sabato e poi anche durante la settimana. Negli ultimi mesi il prefetto ha accolto le richieste dei commercianti di evitare cortei troppo impattanti nel cuore della città, ma ora si attende un nuovo giro di vite: non più singole aree interdette ma divieto totale delle manifestazioni.
Non ci sarà alcuna ordinanza del sindaco: è probabile che si proceda con una direttiva del prefetto. Sarebbe poi il questore Antonio Sbordone a valutare caso per caso l'autorizzazione a manifestare. Un'autorizzazione che potrebbe appunto essere ripetutamente negata per motivi di salute pubblica, visti gli evidenti assembramenti.
Domani è previsto un corteo del gruppo Veneto No Green Pass accompagnato dallo slogan «La polizia controlla gli studenti ma chi controlla i delinquenti?». Il ritrovo è stato fissato per le ore 15 in piazza Garibaldi ma è possibile che in giornata arrivi il niet.
LA RIUNIONE
Ieri pomeriggio il Cosp è stato coordinato dal prefetto Grassi e hanno partecipato i vertici delle forze dell'ordine assieme all'assessore comunale alla sicurezza Diego Bonavina. Oggi saranno comunicati i dettagli di quanto stabilito ma già ieri le parole di Giordani hanno fatto intendere una linea che quasi sicuramente sarà condivisa.
«A Padova e provincia i contagi galoppano e adesso non c'è davvero più nulla da aspettare - scrive il sindaco in una nota - Serve agire con decisione e mettere un freno drastico alle continue manifestazioni no vax che rappresentano un autentico problema di salute pubblica. Prefetto e questore con carabinieri, guardia di Finanza e polizia locale hanno fatto in questi mesi un lavoro duro e davvero eccellente, tutta la comunità deve essere loro molto grata».
LA POSIZIONE
«Io, da sindaco, sono stato eletto per rappresentare e tutelare le padovane e i padovani - prosegue il sindaco - Non sono più tollerabili eventi che mettono a rischio la salute di tutti con il virus che rischia di dilagare e la stragrande maggioranza dei cittadini che fa sforzi enormi, si vaccina e chiede in maniera sacrosanta protezione, salute e futuro».
«Le reiterate sanzioni per il mancato uso della mascherina opportunamente elevate dalle forze dell'ordine parlano chiaro, c'è chi delle regole per proteggerci tutti non ne vuole sapere. Una sanzione amministrativa si paga in posta entro 60 giorni, ma un contagio da covid può spesso presentare un conto che si salda in ospedale se non peggio, e io non intendo per nessuna ragione che a pagarlo siano magari gli anziani, i più fragili ma anche loro stessi. C'è il diritto a manifestare, non può esserci per nessuno il diritto per di mettere a rischio la salute altrui».
I DATI
La città di Padova non ha mai avuto un'incidenza particolarmente alta grazie anche all'importante soglia di residenti vaccinati: oltre il 92%, la migliore assieme a Merlara e Albignasego. A preoccupare però è l'intera provincia: la Fondazione Gimbe ha calcolato che in 52 province l'incidenza tocca o supera la soglia dei 150 casi per 100.000 abitanti. In testa Trieste, Bolzano, Treviso e appunto Padova con 405 casi. La preoccupazione si basa su questi dati. La stretta sarà una conseguenza.