Coronavirus, e chi è? I padovani assaltano argini e Prato, scatta la rivolta della gente

Lunedì 16 Marzo 2020 di Cesare Arcolini/Alberto Rodighiero
Padovani sugli argini
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PADOVA Coronavirus, e chi è? Argini presi d’assalto, Prato della Valle affollato come in una qualsiasi domenica primaverile. E il Comune fa scattare i controlli dei vigili urbani e manda i mezzi della Protezione civile che invitano tutti ad andarsene a casa. Ieri le forze dell’ordine sono state letteralmente subissate di segnalazioni da parte di cittadini che hanno denunciato assembramenti di persone in ogni angolo della provincia. A poco sono servite le strisce bianche e rosse posizionate per disincentivare le passeggiate.

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L’AFFOLLAMENTO
Complice la bella giornata, nonostante l’appello dell’assessore al Verde Chiara Gallani, gli argini padovani già di buon mattino erano affollati. Una circostanza che ha convinto il Comune a inviare i mezzi della Protezione civile che hanno invitato tutti a far ritorno a casa. Alcuni controlli sono stati svolti anche dalla Polizia municipale. «Effettivamente abbiamo riscontrato questo problema – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Micalizzi – Nonostante gli argini siano di competenza del Genio civile, abbiamo ritenuto opportuno mandare alcuni mezzi della Protezione civile». Particolarmente affollato, soprattutto durante la mattina, è stato anche Prato della Valle.

 
LE SANZIONI
Secondo dati forniti dalla Prefettura nelle ultime ore le forze dell’ordine hanno controllato 527 persone, 37 di queste sono state denunciate e 851 esercizi commerciali sono stati controllati. I carabinieri di Abano hanno denunciato 6 persone. Un albanese di 25 anni di Vicenza sorpreso in auto a Maserà, un ragazzo del Kosovo di 23 anni residente ad Este, un ventiquattrenne di Villa Estense fermato in auto ad Albignasego, un ventiquattrenne e un diciottenne di Selvazzano, un diciannovenne di Rovolon bloccato a Cervarese. I carabinieri della stazione di Vescovana hanno denunciato per lo stesso motivo un trentunenne di Este in transito in auto. I militari di Carmignano di Brenta, in un servizio a San Pietro in Gu’, hanno indagato due giovani di Grantorto. I colleghi della stazione di Cittadella hanno denunciato sei persone sorprese ieri mattina al bar “Ristocaffè Tuttobene” nell’area di servizio “Berica Carburanti” di Cittadella: un albanese di 38 anni e uno di 59 anni di Fontaniva, un uomo di 54 anni di Fontaniva, un trentacinquenne, un cinquantunenne e un trentacinquenne di Tezze sul Brenta. Da registrare anche, sabato scorso, un blitz dei carabinieri della stazione di Legnaro alla pizzeria “La pazza pizza” di via Mazzini. Il locale avrebbe dovuto svolgere esclusivamente il servizio a domicilio, ma è stato pizzicato mentre vendeva pizza per asporto. Denunciato per inottemperanza al provvedimento dell’autorità il titolare S.B. di 53 anni di Ponte San Nicolò. Contestualmente sono stati denunciati anche gli avventori: F.F. di 56 anni e U.S. di 50 anni di Legnaro. Una denuncia è stata formalizzata anche dai carabinieri di Agna ai danni di un sessantacinquenne. Due i pedoni pizzicati fuori regola a Codevigo: un uomo di 23 anni di Candiana, uno di 27 di Chioggia. Sette denunciati anche dalla Compagnia di Padova: B.Z. di 50 anni, D.K. di 29 anni di Villanova di Camposampiero, B.D. di 21 anni di Stra, un diciassettenne e un quindicenne di Padova, J.E. di 19 anni padovano, un colombiano di 17 anni. Pizzicati anche due residenti di Due Carrare che stavano tirando al lucido la loro macchina in un autolavaggio di Torreglia.
ALLE TERME
Nuovi controlli all’hotel Sollievo di viale Stazione, a Montegrotto, dopo quelli di sabato. Ancora una volta è stato trovato aperto in violazione delle disposizioni governative. Nelle piscine, gli agenti della Municipale hanno trovato sette clienti, di cui cinque privi di prescrizione medica. Il giorno prima gli ospiti identificati erano stati sei. Tutti ora rischiano una sanzione fino a 206 euro e una denuncia penale che prevede l’arresto da uno a tre mesi. Per la proprietà si profila nuovamente una chiusura da cinque a trenta giorni.
Cesare Acolini
Alberto Rodighiero

Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 07:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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