Padova. Scritte sui muri di Scienze politiche inneggianti al fascismo: attivisti di Casapound ai lavori socialmente utili

I cinque sono accusati di apologia del fascismo e danneggiamento aggravato

Giovedì 28 Settembre 2023 di Marco Aldighieri
Il materiale sequestrato nella sede di Casapound

PADOVA - In cinque, tutti attivisti del movimento di estrema destra Casapound, ieri mattina erano davanti al Gup Claudio Marassi perchè accusati di apologia del fascismo e danneggiamento aggravato. La sera prima del 28 ottobre dell’anno scorso hanno imbrattato i muri della Facoltà di Scienze politiche e del liceo scientifico Nievo, con scritte celebrative della Marcia su Roma. Il giudice, invece di rinviarli a giudizio, ha concesso loro la messa alla prova: quindi dovranno impegnarsi in lavori socialmente utili e ripagare i danni causati alle facciate dei due edifici storici.

Adesso, attraverso il loro avvocato, dovranno presentare un programma che rispetti la sentenza.

L'inchiesta

Gli agenti della Digos coordinati da Giovanni De Stavola, incaricati di condurre le indagini dal pubblico ministero Sergio Dini, hanno incastrato i cinque di Casapound attraverso le immagini di alcune telecamere della videosorveglianza. Almeno un paio di loro infatti ha agito a volto scoperto. E poi sono stati intrecciati i tabulati telefonici. I cinque, quella sera, si sono chiamati e scambiati messaggi. Poi quando sono arrivati nella loro sede “Il Bivacco” di riviera Paleocapa hanno spento i cellulari. Dal loro base si sono diretti a Scienze Politiche e al Nievo per imbrattare i muri di scritte evocative del ventennio fascista. I cinque, tutti padovani, hanno un’età compresa tra i venti e i 30 anni. Durante le perquisizioni gli uomini della Digos hanno trovato e sequestrato, oltre ai capi d’abbigliamento e caschi utilizzati quando hanno imbrattato i muri, anche una mazza da baseball, un passamontagna, numerosissimi fumogeni e torce illuminanti, una bandiera della Repubblica di Salò e una con la svastica, riviste ed altro materiale di propaganda di estrema destra. Le scritte di stampo neofascista, che celebrano il centenario della Marcia su Roma, sono comparse un po’ in tutta Italia la notte della vigilia dell’anniversario. A Padova la polizia ha trovato “Fascismo per sempre”, “Azione, squadrismo, rivoluzione” e “Fasciste si nasce”. Nella sede del movimento sono stati ritrovati due caschi, utilizzati sempre per “mimetizzarsi”. Per gli inquirenti è la prova di una organizzazione all’interno del gruppo neofascista: chiunque andava in sede poteva utilizzare caschi e bastoni per qualsiasi azione anche violenta.

Il movente

Gli attivisti di Casapound hanno voluto provocare gli antagonisti violando i loro due centri del sapere. Ecco perchè si è reso necessario il blitz della Digos, per evitare possibile scontri in città tra le due fazioni di estrema destra ed estrema sinistra. Nei profili Facebook dei cinque di Casapound, sono state postate tutta una serie di foto con striscioni appesi in giro per la città con scritte fasciste e sovraniste. Tra i “mi piace” il link più gettonato è quello di “Educazione padovana”. Ovvero, gli ultras del Padova.

Ultimo aggiornamento: 07:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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