Caro bollette, la barista di Tombolo: «Troppi costi, senza aiuti chiudo tutto e torno a fare la dipendente»

Elena Pierobon, 44 anni, titolare del Red Steel bar è pronta a mollare: «Quando mi toglieranno la corrente, chiuderò tutto»

Sabato 17 Settembre 2022 di Michelangelo Cecchetto
Elena Pierobon
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TOMBOLO - «Ho già preparato il curriculum da consegnare, non avrò problemi a ritornare ad essere una dipendente o ad adattarmi ad un altro lavoro. Questo era il frutto di tanti miei sacrifici e me lo stanno togliendo senza motivo, senza nessun diritto». Questo il grido d’allarme lanciato da Elena Pierobon, cittadellese di 44 anni, una figlia di 13, da 16 anni titolare del Red Steel bar in zona industriale a Tombolo.

Caro bollette

Sull’attività c’è una sorta di conto alla rovescia. Il tempo scorre inesorabile. È quello entro il quale deve avvenire il pagamento delle fatture dell’utenza elettrica. Entro il 26 settembre deve saldare 3.262 euro, per i consumi di luglio ed agosto. Sta ancora pagando, in tre rate il massimo ottenibile, i 2.500 euro di maggio e giugno. «Modifico il listino e per un caffè chiedo 5 euro? Non faccio più debiti e soprattutto per pagare le utenze. Basta, così non è più possibile andare avanti e se non arriveranno sostegni o misure di supporto, quando mi toglieranno la corrente abbasserò la saracinesca e cesserò l’attività. Chiudo». La situazione che Elena Pierobon ha avuto il coraggio di rendere pubblica, all’ingresso del suo locale ha affisso le fatture di tutte le utenze affinché non ci siano dubbi su quanto spiega, è identica per tanti altri colleghi e per molti altri settori. Lei ci ha messo la faccia. «Com’è possibile - afferma - che chi è al governo non si rende conto di cosa sta accadendo? Vogliono far chiudere tutti? Questo è un lavoro che mi piace. Già quando studiavo facevo la cameriera. Ho lavorato come dipendente, ho messo da parte soldi, ho fatto mutui per aprire un mio locale che adesso, perchè qualcuno ha deciso che ci sono questi aumenti folli, sono costretta a chiudere perchè le spese superano enormemente i ricavi. Pensavo di aver visto tutto con il Covid quando dopo la chiusura ho adattato il lavoro per l’asporto e quant’altro, ma questo - sottolinea l’imprenditrice - è un disastro ancora più grande, peggio del Coronavirus». Non nasconde che la situazione di incertezza venutasi a creare con la pandemia ed ora ancora più grave con gli aumenti spropositati, le ha generato alcuni problemi di salute: insonnia, attacchi di panico, stati d’ansia. «Ho una famiglia, ho voglia di lavorare, non sono certo anziana - sottolinea - ma con queste condizioni per me e tanti come me non permettono più di lavorare autonomamente».

Elena - al bar dal lunedì al sabato - mostra gli importi dovuti anche per altre spese, Inps ed altre tasse.

Contrazione dei consumi

«C’è anche una contrazione dei consumi, la sto vedendo eccome, se hai meno soldi disponibili perchè le spese aumentano, di certo riduci per prima cosa i costi non essenziali come può essere il classico caffè al bar. È naturale». Per questa situazione che è di fatto generale, Elena chiede interventi immediati perchè il problema è attuale. Lei non vuole lasciare ciò che ha raggiunto con tanta fatica, ma l’onda dei costi non è più cavalcabile a meno che non siano compensati da interventi alla fonte così da far ritornare le spese agli importi che venivano pagati in precedenza. «Senti parlare tutti del problema ma concretamente non si fa nulla» e il tempo scorre.

Ultimo aggiornamento: 16:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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