Caro bollette, una bomba sociale: a rischio chiusura il 15% delle piccole imprese

Domenica 11 Settembre 2022 di Serena De Salvador
Caro bollette, una bomba sociale: a rischio chiusura il 15% delle piccole imprese
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PADOVA - Una bomba sociale pronta a deflagrare durante l'inverno, quando il 15% delle piccole imprese industriali padovane potrebbe trovarsi con la produzione bloccata e quando anche i semplici quaderni per la scuola potrebbero raggiungere prezzi degni dei beni di lusso. È la prospettiva dei prossimi mesi che Confapi (Confederazione italiana della piccola e media industria privata) ha elaborato attraverso l'esperienza diretta dei suoi consociati, imprenditori costretti a veder decuplicati i costi delle bollette e a far lievitare anche del 30% i prezzi dei loro prodotti.

D'altronde il costo di un MegaWattora di energia a inizio 2021 era meno di un decimo di quello odierno e, evidenzia Confapi, senza misure concrete e immediate il futuro sarà a tinte fosche, con un economia che annaspa e che fa tornare indietro di vent'anni anche le tematiche ambientali.

I NUMERI
Due miliardi in dodici mesi. Di tanto è aumentata la spesa annuale per i consumi di energia elettrica nel Padovano. Più dei fondi che l'Unione europea ha destinato all'intero Veneto nei prossimi sette anni. Più ancora di quanto il Pnrr abbia riservato alla nostra regione per investire in sanità, scuola e infrastrutture. La cifra è stata elaborata sui dati del report statistico annuale di Terna-Rete Elettrica Nazionale da Fabbrica Padova, il centro studi di Confapi. Il calcolo teorico (che pur non considera le oscillazioni nei vari periodi dell'anno, la possibilità di bloccare le tariffe e l'apporto delle fonti rinnovabili) mostra in modo netto l'impennata subita dal costo dell'energia.
Lo si evince facilmente comparando il costo dell'energia consumata dalla provincia di Padova (utenze domestiche, settore primario, industria e servizi) al prezzo d'acquisto del 2022 e a quello del 2021. Nel 2019 (ultimo anno pre-pandemico, che per consumi è il più simile a quello attuale) il consumo totale di energia nel Padovano è stato di 5.478,2 GigaWattora. Al prezzo d'acquisto dell'8 settembre 2021 (139,39 euro al MegaWattora secondo le tariffe del Prezzo Unico Nazionale) si sarebbero spesi 763 milioni di euro. Al prezzo d'acquisto di tre giorni fa (504,74 euro/MWh) si sale a 2,765 miliardi di euro. Dunque una differenza di due miliardi in un anno. Peggio ancora è il confronto con inizio 2021, quando un MWh di energia costava 48,17 euro: meno di un decimo di oggi.

LE PROSPETTIVE
«Sono rincari che gravano in particolare sul sistema produttivo spiega Confapi visto che circa metà del consumo energetico provinciale è delle industrie (2.581,4 GWh nel 2019). E le piccole imprese, già severamente colpite dalla pandemia, sono le più esposte agli effetti degli aumenti, che accrescono anche il gap rispetto alle medio-grandi. Si stima che il 15% rischi lo stop produttivo, con conseguente perdita di posti di lavoro e quote di mercato o con il rischio di finire preda di speculazioni».
«Questa situazione fa sì che i prezzi oscillino ogni giorno aggiunge Carlo Valerio, presidente di Confapi e che al caro bollette si aggiunga quello pesantissimo delle materie prime. Stiamo lavorando in perdita pur di rimanere sul mercato, perché tanti clienti hanno formato i contratti prima degli aumenti e ora dobbiamo garantire loro il prodotto».

LE VOCI
«Da una decina d'anni creiamo metano sintetico, abbiamo molte richieste ma tante dobbiamo rifiutarle perché manca la materia prima e per realizzare e consegnare un impianto servono fino a otto mesi spiega Alberto Boldrin di Boldrin Group di Rubano, da sessant'anni riferimento nel settore dei gas combustibili e tecnici Rischiamo la bomba sociale: sulle famiglie non peseranno solo gli aumenti in bolletta, ma anche quelli del costo di molti beni che le aziende energivore (come cartiere e acciaierie) faranno sempre più fatica a produrre. E anche l'ambiente ne risentirà: le centrali elettriche alimentate a metano tornano a usare il carbone, stiamo andando indietro di vent'anni».
«In un anno energia e gas hanno avuto aumenti del 1.000% fa eco Marco Trevisan, titolare della Trevisan Srl di Massanzago leader del settore metallurgico e metalmeccanico L'incidenza dei costi dell'energia sul fatturato è passata dal 10 al 30%, salendo da 500mila euro a 1,5 milioni. A fronte di 50mila euro di ristori. È stato inevitabile alzare del 30% i prezzi di listino ma quel che ci spaventa di più è il razionamento: quest'inverno l'energia non basterà per tutte le industrie».

LE MISURE
Per Confapi «serve un piano europeo sull'energia, per realizzare infrastrutture energetiche (gassificatori, gasdotti) e provvedimenti che obblighino i fornitori a consentire alle imprese di rateizzare le bollette, allargando anche la platea dei beneficiari dei crediti d'imposta alle imprese energivore.

 

Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 12:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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