Scrovegni "digitali" in alta definizione: i capolavori di Giotto navigabili a 360 gradi col visore

Giovedì 15 Aprile 2021 di Nicoletta Cozza
La cappella degli Scrovegni agli Eremitani

PADOVA - La lacrima nel volto della donna nella Strage degli innocenti, i pesci nel Giordano nel Battesimo di Gesù, o i fiori nel deserto nell'immagine di Gioacchino che si ritira con i pastori, sono alcuni dei particolari che i visitatori non possono ammirare. Così come non sono nella condizione di cogliere fino in fondo quelli degli sguardi dei personaggi dipinti nel Giudizio Universale, nelle Storie della Vita della Vergine e di Gesù. Un privilegio riservato esclusivamente ai restauratori che in passato si sono alternati sopra alle impalcature, da dove hanno lavorato a tu per tu con le pareti da sottoporre a maquillage. Adesso, però, tutti i dettagli che caratterizzano i settecento metri quadrati di superficie affrescata sono stati immortalati in 14mila fotografie scattate in oltre un anno di lavoro. 


IL RAID

Le immagini, poi, sono state elaborate una per una, e alla fine l'effetto è mozzafiato. Il magistrale ciclo pittorico dipinto da Giotto all'interno della Cappella degli Scrovegni è stato protagonista di una sorta di campagna fotografica e pertanto sarà possibile navigare a 360 gradi tra i capolavori attraverso un visore multimediale che offrirà una prospettiva diversa per chi vuole soffermarsi sui particolari tratteggiati dal Maestro fiorentino, in quanto le sofisticate tecniche di ripresa che sono state utilizzate, permettono di ingrandire decine e decine di volte le varie raffigurazioni, senza minimamente perdere l'alta definizione con cui vengono riprodotte.

In pratica, dunque, il visitatore potrà accedere in modo virtuale allo scrigno giottesco, selezionare l'affresco che gli interessa, vederlo da vicino e scoprirne le minime particolarità, senza le limitazioni che possono rappresentare l'altezza, dato che per esempio i dipinti del registro superiore si trovano a tredici metri da terra, o imposti dalla distanza di sicurezza e neppure da quelle dettate dai tempi contingentati, considerato che dentro alla Cappella si può sostare al massimo una ventina di minuti.


L'INIZIATIVA

L'operazione di digitalizzazione degli affreschi trecenteschi, che hanno moltissime probabilità di essere proclamati dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità nella prossima sessione della Commissione già fissata a Parigi nella seconda metà di luglio, è stata possibile grazie a una sofisticata metodologia made in Modena: l'intero ciclo firmato da Giotto è stato acquisito da Haltadefinizione, con tecnologia gigapixel, in virtù della concessione rilasciata dal Comune di Padova che è proprietario del prestigioso sito monumentale. E a mettere nero su bianco l'accordo è stato Andrea Colasio, assessore alla Cultura. «Quando mi hanno fatto la proposta - sottolinea - non ho esitato a rispondere affermativamente al fatto che si potesse costruire un tour virtuale nella Cappella, fermo restando che l'esclusiva della visione rimane al Comune, che di volta in volta dovrà autorizzarla sulla base della convenzione che è stata sottoscritta: è un prodotto che non si può commercializzare, ma è destinato alla didattica. Bisogna ragionare in prospettiva e considerare che in futuro il sistema-beni culturali potrà avere modalità fruitive diversificate. Entrare nello scrigno di Giotto e poterlo ammirare a 360 gradi, compresi i particolari che sono sotto il tappeto, è possibile solo in virtù di questa ricostruzione integrale che permette di far esplodere ogni minimo dettaglio. Tutto ciò servirà sicuramente a implementare il sito, che diventa tecnicamente più appetibile per i visitatori». «Inoltre - ha aggiunto l'esponente della giunta-Giordani - in futuro valuteremo pure l'eventualità di proporre visite virtuali a pagamento. Nel 2019 all'interno della Cappella erano entrate 340mila persone e il numero sarebbe salito ulteriormente se non ci fosse stata la pandemia: è evidente che questo trend impone di immaginare modalità parallele di fruizione, magari prima con la visita digitale e successivamente dal vivo. Negli anni a venire dobbiamo prevedere un'integrazione sempre più stretta tra beni culturali e nuove tecnologie multimediali. Gli scatti che consentono di ingrandire i frame intanto ci danno il vantaggio di poter ammirare i portentosi dettagli, gli aspetti emblematici e di rara bellezza dipinti da Giotto, che finora si potevano cogliere solo stando sopra a un'impalcatura. D'ora in avanti, quindi, sarà possibile immergersi completamente nel realismo giottesco». 


GLI OBIETTIVI

L'iniziativa che, nella fattispecie ha per protagonista la Cappella degli Scrovegni, rientra in un progetto molto più ampio finalizzato a promuovere e a rendere più accessibile il patrimonio culturale italiano: nel 2007, infatti, la medesima procedura era stata messa in atto per digitalizzare l'Ultima Cena di Leonardo, che si trova nel refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Successivamente, e cioè nel 2019, la società emiliana aveva siglato un accordo con il ministero per i Beni e le attività culturali per promuovere le collezioni statali che l'aveva portata a collaborare anche con la Galleria dell'Accademia di Firenze, la Pinacoteca di Brera e le Gallerie Nazionali di Arte Antica a Roma. E il copione seguito per dipinti e affreschi può essere replicato anche per manoscritti, o statue.
«Da tempo - ha annotato Luca Ponzio, fondatore di Haltadefinizione - arte e tecnologia collaborano, ma se inizialmente l'ottica era volta per lo più alla conservazione e al restauro, lo sviluppo di nuove tecniche digitali ha messo in evidenza che questo connubio può giovare enormemente anche alla promozione e alla valorizzazione dei patrimoni artistici, e alla loro diffusione».
«Digitalizzare un'opera d'arte - ha concluso - significa fermare il tempo in un preciso istante e, grazie all'acquisizione di nozioni in periodi di tempo diversi, è possibile disporre di un supporto essenziale per la conservazione preventiva, per monitorare lo stato del capolavoro e pianificare interventi di restauro qualora si rendano necessari. Siamo molto fieri di aggiungere il capolavoro di Giotto nel nostro database con migliaia di immagini».


      
 

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 15:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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