Bandito sbaglia banca ed entra in
un istituto online: «E ora chi rapino?»

Sabato 11 Agosto 2012 di Lino Lava
(foto leggo.it)
PADOVA - Davvero ho sbagliato banca? Scusi, mi dice dove posso andare a fare una rapina?. L’impiegato della Ing Direct, la banca online olandese che ha un ufficio in piazza Insurrezione 1, ha allargato le braccia. Il rapinatore improvvisato ha capito che lì non c’era niente da fare e se n’è andato in tutta tranquillità.

Sì, un bandito improvvisato. Era giovane, italiano, aveva il volto scoperto, i pantaloni corti, un berretto e dei tatuaggi sulle braccia che gli davano una vera carta d’identità. Un rapinatore che sbaglia banca non è un bandito. Neanche se gli viene in mente di fare un "colpo" sotto la calura di mezzogiorno del 9 agosto in una città quasi deserta.



Il bandito improvvisato probabilmente veniva da fuori. Il suo abbigliamento e lo zainetto dicono che è capitato a piedi per caso in piazza Insurrezione. Erano le 12,50 quando si è fermato sotto i portici, prima dell’entrata della Camera di Commercio. Ha visto l’insegna "Conto Corrente Arancio" e gli è passata davanti la pubblicità televisiva. Quella era una banca e con un po’ di fortuna se ne sarebbe uscito con qualche migliaia di euro. Anche poca roba, ma in questo periodo fa gola tutto.



Entrare o non entrare? Sì, vai con la rapina. Ma il bandito improvvisato non ha letto la scritta sulla porta che stava aprendo per varcare l’ingresso della presunta cassaforte. Sul vetro c’è un adesivo con una scritta che chiarisce tutto: il personale di questa banca non ha accesso al denaro contante. Ma ormai il rapinatore era sicuro e deciso. Il bank shop di piazza Insurrezione è il secondo sportello italiano della banca on line. È un self-service con gli orari di un negozio. Resta aperto dalle 9 alle 19, con una pausa dalle 13 alle 15.



Ebbene, mentre il bandito improvvisato varcava la soglia della banca un "agente" gli andava incontro e si preparava a riceverlo. Il personale della Ing Direct è formato per dare spiegazioni e consulenza del prodotto e del servizio, e per guidare il cliente nella scelta e per prendere dimestichezza con gli strumenti on line e automatici che ci sono nella piccola sede del bank shop.



L’impiegato della Ing Direct non ha raccontato ai carabinieri, che cercano il rapinatore improvvisato, quali valutazioni gli sono venute in mente quando ha visto varcare l’ingresso l’individuo in pantaloncini corti, con le braccia tatuate e l’aria di chi non ha un euro in tasca. Ma forse non ha avuto il tempo di fare alcuna valutazione.



«Questa è una rapina, dammi i soldi», gli ha detto il bandito quando se l’è trovato davanti. «Ma come, non guarda la pubblicità? In questa banca non ci sono soldi», gli ha detto l’impiegato. Il bandito improvvisato si è guardato attorno. Sì, quella non era una banca. Era un ufficio neanche tanto spazioso, con apparecchiature elettroniche e tante scritte pubblicitarie. Non era l’istituto di credito con le casse e il bancone che i rapinatori sono soliti saltare quando vanno di fretta.



Aveva proprio sbagliato. E la cosa incredibilmente strana era l’atteggiamento dell’impiegato. Non era terrorizzato dalla presenza del rapinatore. Lo informava gentilmente che in quella banca on line non c’era un becco di un quattrino in contante.

«Non mi sa consigliare un’altra banca?», è sbottato il rapinatore. E l’"agente" della Ing Direct gli ha sorriso e ha allargato le braccia. Niente da fare, meglio andarsene. E il bandito improvvisato ha ripreso la porta d’ingresso e se n’è andato in tutta tranquillità.
Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 19:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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