SOLESINO (PADOVA) - Il mondo dei social media spesso ci sorprende con la sua capacità di rendere tangibili le connessioni umane, anche oltre la vita. Un esempio di questo fenomeno è emerso ieri sulla piattaforma di Facebook, quando il social network ha ricordato a Marco Sattin ed Enrico Bedana la durata della loro amicizia, protrattasi per ben 14 anni sul web, ma ben più lunga nella vita reale. Tuttavia, questa notizia porta con sé un amaro retrogusto, poiché entrambi gli amici hanno tragicamente perso la vita in incidenti stradali separati, ma sulla stessa strada, legando così la loro storia in modo inaspettato ma profondamente tragico.
Il post automatico, completo di faccine sorridenti ed emoticon festeggianti, è apparso sulla bacheca dei due ragazzi, scuotendo emotivamente coloro che hanno avuto la possibilità di vederlo.
Il primo a perdere la vita è stato Enrico, mentre andava al lavoro, tamponato da un tir mentre, con la freccia accesa, stava attendendo di svoltare a sinistra: era il 18 settembre dell’anno scorso. Dopo cinque giorni di agonia, la sua vita è giunta al termine, lasciando dietro di sé un vuoto che solo coloro che lo conoscevano possono comprendere appieno. La comunità di Solesino ha pianto la perdita di un giovane talentuoso e amato. Il destino impietoso ha poi colpito nuovamente il paesino della Bassa quando, sabato 20 gennaio, Marco Sattin è deceduto sempre in statale 16, a pochi chilometri di distanza dal luogo in cui Enrico aveva perso la vita. Due amici, due tragedie separate, ma una connessione virtuale che ha superato la morte. L’automazione di Facebook nel celebrare questa lunga amicizia postuma può sembrare un paradosso, ma è anche un potente ricordo del modo in cui le piattaforme digitali ci permettono di condividere le nostre vite e le nostre relazioni. Quasi che la storia di Marco ed Enrico fosse un monito sulla fragilità della vita e sulla sorprendente persistenza delle connessioni umane, anche al di là della vita stessa. In un modo o nell’altro, forse la madre di Marco, accettando quel post automatico di Facebook, si augura che la loro storia continuerà a vivere attraverso le memorie di coloro che li hanno conosciuti, sia nella realtà che nel mondo digitale.