Este. «Ha un altro, ero geloso. Così le ho gettato addosso l'acido». Ex marito ai domiciliari, c'è l'aggravante della premeditazione

I passaggi della confessione di Stefano Pellegrini ai carabinieri, ora agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico

Venerdì 3 Marzo 2023 di Marina Lucchin
Stefano Pellegrini ha confessato, è ai domiciliari

PADOVA - «Io volevo rimanere con lei, ma lei mi ha lasciato. Poi si è trovata un nuovo compagno e l'ho saputo a Natale. Oggi mi sono tolto un peso con la mia confessione. Ho perso la testa». Alla fine il castello di bugie, falsi alibi e finte lettere anonime che avrebbero dovuto "scagionarlo" è caduto e Stefano Pellegrini, messo con le spalle al muro dai carabinieri di Este, ha raccontato la verità: «Sì, l'ho aspettata vicino all'entrata del condominio e le ho buttato io l'acido sul volto». Un'aggressione aggravata dalla premeditazione: «Ho comprato l'acido all'Iperlando di Conselve il giorno stesso o forse qualche giorno prima». Ora il 58enne di Solesino è ai domiciliari nella sua abitazione: a garantire che non esca e non provi di nuovo a molestare l'ex moglie, il braccialetto elettronico, richiesto dal giudice per impedirgli di provare ancora a far del male alla cinquantenne con cui è stato assieme 20 anni.

La confessione

«Dalla scoperta della nuova relazione, ma fin dal primo nuovo compagno, quando mi ha abbandonato sono rimasto molto turbato - ha raccontato il 58enne prima ai carabinieri e poi al magistrato - A lei, comunque già con il primo nuovo uomo, cinque anni fa dissi che non doveva fare le sue cose nella nostra casa. Poi, dopo che ho saputo la vigilia di Natale 2022 del nuovo compagno, ho volute conoscere quest'ultimo. L'ho incontrato e gli ho chiesto se aveva già avuto rapporti e poi abbiamo parlato dei comportamenti della mia ex compagna. L'ho avvertito di prestare attenzione a lei perché potrebbe accettare attenzioni da altri pur mantenendo rapporti con lui. Io gli ho chiesto un ringraziamento per i miei avvertimenti, cosa che però non ho mai ricevuto. Dopo Natale i rapporti con la mia ex sono cessati. Lei mi ha bloccato telefonicamente verso fine gennaio.

Io continuavo a chiedere un ringraziamento da parte del suo nuovo uomo, mai giunto. Speravo che lei potesse tornare da me. Mi ha fatto molto innervosire questa nuova relazione. Ero geloso, ci tenevo tantissimo a lei, ma dovevo lasciarla andare».

L'aggressione

Pellegrini ha poi raccontato come l'ha aggredita. «Ho fatto una cazzata. Sono stato io a gettare l'acido contro la mia ex compagna. Ho fatto tutto da solo. L'acido l'avevo comprato all'Iperlando di Conselve. Il telefonino l'ho buttato in un fosso, vicino a casa sua di lei. Ora ve lo faccio ritrovare». E così ha accompagnato i carabinieri nel fossato di via Bosco a Sant'Elena: l'aveva completamente distrutto e poi buttato nel fosso, sperando che nessuno trovasse mai i messaggi intimidatori mandati all'ex. «La sera 16 febbraio - ha continuato nella confessione - sono partito da casa ed ho aspettato la mia ex, madre dei miei figli. Prima avevo acquistato una bottiglia di acido, l'ho presa il giorno stesso, nel pomeriggio presso il supermercato Iperlando di Conselve. Non ricordo precisamente che tipo di acido (probabilmente muriatico, ndr). Anzi non ricordo con precisione il giorno dell'acquisto, forse il lunedì precedente. Io ho aspettato la mia ex alle 22, nascosto vicino all'entrata del condominio in cui abita a Sant'Elena e poi le ho lanciato l'acido sul volto».

La violenza

«Ho preso la mia auto e l'ho aspettata al buio, lei era al telefono e quando l'ho vista le ho lanciato contro il contenuto acido della bottiglietta (poi lasciata lì, ndr). Si è buttata a terra, ma non ho tentato di farle ingerire il liquido. Si è messa ad urlare e io sono scappato. È durato pochi secondi. Aveva il cellulare tra le mani e stava parlando. Gliel'ho tolto e sono scappato portandolo con me. Non ricordo se l'ho afferrata o di averla strattonata. Ho preso il cellulare perchè al suo interno c'erano tutti i miei messaggi. Al momento del lancio dell'acido non ho parlato». Ma dopo 20 anni di convivenza la sua camminata era riconoscibilissima. Lei ha capito subito chi era il suo aggressore, lui ha tentato di scamparla, ma alla fine il suo castello di bugie è crollato. «Ero geloso». Tanto gli è bastato per decidere di sfregiare la madre dei suoi figli, che assicura ancora di amare. Ma questo, no, non è amore. 

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Ultimo aggiornamento: 10:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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