Este. Aggredita con l'acido, l'ex marito indagato resta a piede libero. L'aveva già denunciato in passato per stalking

L'uomo, 58 anni di Solesino, dovrà rispondere di tentate lesioni personali aggravate e di atti persecutori

Giovedì 23 Febbraio 2023 di Giovanni Brunoro
Al momento dell'aggressione la donna era al telefono con il compagno

SANT'ELENA - Nessuna misura cautelare: Stefano Pellegrini rimane a piede libero. Nuovi sviluppi nelle indagini riguardanti il caso della donna sfregiata giovedì notte a Sant'Elena. Ieri mattina il sostituto procuratore Maria Giulia Rizzo ha riunito nel proprio ufficio a Rovigo gli inquirenti che seguono il caso. Era presente anche il colonnello Giovanni Garrasi, a capo del Nucleo investigativo dei carabinieri di Padova.

Gli sviluppi

L'incontro era volto a fare il punto sull'inchiesta, valutare il materiale probatorio sin qui raccolto e decidere se disporre una misura cautelare nei confronti di Stefano Pellegrini, l'ex della donna, oggi unico indagato. L'uomo, 58 anni di Solesino, dovrà rispondere di tentate lesioni personali aggravate e di atti persecutori. I carabinieri di Padova ed Este, coordinati dalla Procura di Rovigo, hanno raccolto diversi elementi sia dalla scena del crimine che dall'abitazione di Pellegrini.

All'ex marito è stato sequestrato il cellulare e, a seguito di perquisizione, una felpa grigia con macchie rosa sulla spalla destra, ipoteticamente riconducibili al contatto con un liquido non meglio specificato. Un po' quello che accade quando la candeggina entra in contatto con tessuti colorati. I rilievi scientifici si sono poi concentrati sull'auto di Pellegrini, prelevando altri campioni. Tra questi, una sostanza di colore nero rimasta appiccicata alla portiera posteriore sinistra, apparentemente simile a quella che si trova sul muro della palazzina della donna. Quest'ultima sarebbe stata lasciata dalla giacca della vittima dopo essere stata colpita dalla sostanza corrosiva.

Le rivelazioni

Intanto emergono altri particolari su quella notte. Un'amica della donna ha dichiarato al programma Rai "La vita in diretta" che l'aggressore ha colpito la donna quando lei «era al telefono con il suo compagno. Lui, purtroppo, l'ha sentita urlare». Pare che l'uomo volesse inizialmente farle bere quel liquido e, non riuscendoci, glielo avrebbe versato sulla testa procurandole ustioni. All'atto di aggredirla inoltre l'avrebbe presa per il cappuccio del giubbotto e le avrebbe sottratto il telefono. La vittima si sentiva minacciata e aveva modificato le sue abitudini, tanto da telefonare al fidanzato quando si trovava sola o in situazioni di vulnerabilità. Nonostante le ricerche lo smartphone non è stato rinvenuto. A causa di questi episodi pregressi la donna ha sporto querela per stalking nei confronti di Pellegrini, che ora è indagato anche per questo reato. Per la notte di giovedì Pellegrini sostiene comunque di avere un alibi: sarebbe rimasto a casa a guardare la televisione. Una circostanza ribadita dalla madre, che convive con lui. «Sono sempre a casa per problemi di salute - aveva dichiarato l'anziana . Verso le 22 mi ero spostata in camera ma ero sveglia. Ogni tanto tornavo in cucina per bere e mio figlio era sempre lì». L'uomo ha sempre negato le sue responsabilità, manifestandosi dispiaciuto: «I rapporti erano stati tesi - ha ammesso - ma c'era stata una rappacificazione». 

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