Spritz negli hangar, movida e scuola di droni: il piano per l'aeroporto Allegri

I gestori della Heron air: "Diventerà uno spazio aperto alla città"

Martedì 10 Maggio 2022 di Mauro Giacon
Il sindaco Giordani e l'assessore Bressa ieri alla presentazione dei programmi della Heron Air

PADOVA - All'aeroporto Allegri poco dopo mezzogiorno atterra un piccolo aereo da turismo. È una coppia di tedeschi di una certa età: «Abitiamo vicino a Francoforte. Ogni anno facciamo un giretto. Adesso arriviamo da Ferrara». Seconda scena: Roberto Ragazzoni, direttore dell'Osservatorio astronomico e progettista di telescopi che vanno nello spazio alla ricerca di pianeti gemelli: «Sono partito da Rovigo, dove abito, 12 minuti fa e ho parcheggiato qui il mio Tecnom» targato I-AMRR. Questo è il presente dell'aeroporto. Se però vogliamo volare nel futuro questa pista potrà trasformarsi in un vertiporto, ovvero uno scalo per i droni che dovranno controllare la sicurezza sul territorio, guardare se ci sono incendi sui Colli, trasportare un organo da trapiantare, sostenere l'agricoltura di precisione. E d'altra parte con gli ottomila metri quadrati fra hangar e piazzale, dove c'era la sede dei Dragoni dell'Esercito potranno esserci eventi, concerti, o basi per start-up. Insomma un piccolo campo volo per Zed che ha già dimostrato interesse ma soprattutto luogo ideale per la movida: parcheggio sterminato e nessuna casa intorno. Questo promette il piano illustrato da Cristiano Deri della Heron air che ha la gestione dello scalo dal novembre del 2021 e da Claudio Canella vicepresidente dell'associazione italiana droni.

Ad ascoltarli ieri c'erano il sindaco Giordani l'assessore al Commercio Antonio Bressa e il consigliere Luigi Tarzia.


LA SISTEMAZIONE
Deri, da pilota e docente di materie aeronautiche ha cominciato dal sodo. «La pista, 1172 metri, è in ordine ma verrà fatta una manutenzione per 1 milione di euro (Enac). Faremo anche una nuova segnaletica nel piazzale e un progetto per la seconda pista di rullaggio entro fine anno. In un'area dello scalo ricaveremo anche dei nuovi piccoli hangar per i privati mentre invece chi vorrà autocostruirsi il velivolo potrà avere uno spazio negli hangar grandi. Per quanto riguarda il 118 che ha un suo hangar per l'elicottero, abbiamo l'intenzione di farlo funzionare 24 ore al giorno tutti i giorni, quindi anche di notte». Sugli enormi spazi militari ereditati aggiunge: «Vogliamo farne un luogo aperto alla città». Intenzione che è stata confermata anche dal neodirettore Enac nordest, Corrado Caranfa: «Il nostro orientamento è di aprire a manifestazioni conoscitive». I gestori intendono anche promuovere un Comitato tecnico-scientifico che sviluppi le attività di formazione delle scuole di volo e una Onlus i cui proventi serviranno per voli executive dei bambini malati. «Punteremo anche a incrementare i voli turistici e da diporto con i fondi per le Olimpiadi Milano-Cortina per fare servizi come una foresteria».


I DISPOSITIVI
L'altra grande piattaforma è rappresentata dai droni: «È già operativo un centro di addestramento per piloti di droni con aula per gli esami certificata Enac» ha cominciato Canella. Ma la vera sfida è stata ottenere un tavolo di lavoro con Enac, Enav, ministero dell'Interno e operatori privati della sicurezza per la deroga al sorvolo del 70 per cento della superficie di Padova inaccessibile per motivi militari. «Questo consentirà a 9 operatori della Polizia locale di sperimentare l'impiego dei droni per la sicurezza urbana dopo la firma di un protocollo fa Easa, l'Agenzia europea per la sicurezza aerea e la Regione. Proprio a marzo Easa ha emesso il regolamento dei vertiporti in ambito urbano. Il futuro è già qui: Padova può diventare centro di eccellenza per questa tecnologia e un vertiporto». Ha concluso Giordani: «Sarà uno snodo fondamentale: per i trasporti sanitari e le attività che potranno insediarsi nei grandi spazi». E il Comune potrebbe tornare azionista.

 

Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 09:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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