Hotel in crisi: debito da 200mila euro di Imu, il Comune si inserisce nell'asta

Non è l'unico caso di struttura ricettiva che non paga: conto simile per un altro albergatore che sta pagando a rate

Giovedì 21 Aprile 2022 di Olivia Bonetti
hotel Sporting
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VAL DI ZOLDO - Imu non pagata per 200mila euro, il Comune di Val di Zoldo si inserisce nella procedura di esecuzione immobiliare dell'hotel Sporting di via Pecol Nuova, 7.

Nelle scorse settimane, con una determina, il Municipio aveva dato incarico all'avvocato Innocenzo Megali per una consulenza, impegnando 3mila euro. Era da valutare l'inserimento nella procedura esecutiva entro la data di vendita dell'immobile: il Comune sarà in fila dopo il creditore istante, ovvero una banca. Spera di recuperare almeno in parte quella tassa, che andrebbe dritta nelle sue casse.


L'ASTA
È la seconda volta che si tenta la vendita dell'Hotel Sporting: la prima asta di dicembre, infatti, andò deserta. Ora c'è la data è il 3 maggio: il prezzo base è di 1 milione 410mila euro, l'offerta minima da cui si parte è 1 milione e 57 euro. Si procederà con rilanci di 5mila euro. Si tratta di edificio risalente ai primi anni 1980 con corte esclusiva con destinazione ad albergo ristorante e bar. Trattasi di un lotto unico confinante a sud est con la strada statale 251, qui via Pecol, a nord ovest ed è collocato in prossimità della partenza degli impianti sciistici del comprensorio Ski area Val di Zoldo Civetta. Il valore emerso dalla perizia di stima effettuata dall'incaricato studio tecnico era quello di 1 milione 879mila 700 euro, con un totale di superficie commerciale di 1521 metri quadrati.


LE DIFFICOLTÀ
La società che occupava l'albergo tre stelle stava procedendo, pur con tutte le difficoltà legate al momento storico e stava anche tentando di pagare gli arretrati dell'Imu. All'improvviso però la banca ha mandato all'asta l'immobile e tutto è crollato. I salti mortali fatti dall'azienda per restare in piedi negli ultimi anni non sono serviti a nulla. Non c'è stato un fallimento dell'azienda, nulla di tutto questo. La società in cui era confluito lo storico albergatore della struttura, ha tenuto duro e lottato con le unghie e i denti fino all'esecuzione scattata con provvedimento del 14 luglio 2021. A quel punto ha dovuto liberare la struttura.


I COSTI
Un albergo che aveva dei costi esorbitanti. Solo di Imu, la tassa sull'immobile, il proprietario pagava tra i 10 e i 12mila euro l'anno. L'albergatore ha sempre pagato e quando ha faticato a quadrare i conti ha chiesto rateazioni e piani di rientro al Comune per riuscire a versare la tassa. Nel 2016 la proprietà diventa la società omonima dell'hotel, in cui confluisce anche l'albergatore, e da quel momento l'Imu non è stata più pagata. Il conto aumenta di anno in anno fino a raggiungere la stratosferica cifra di 201.747,01 euro, dovuta al Comune di Val di Zoldo. A tanto ammonta il debito della tassa, che il Municipio sta cercando di recuperare.


LA CRISI
La pandemia ha sicuramente dato un colpo di grazia a molte strutture alberghiere della provincia, che faticano sempre di più a pagare i costi fissi. Il maxi-conto di Imu dello Sporting non è l'unico così alto. Il Comune avanza una maxi-cifra anche da un altro hotel: in questo caso però c'è in corso un piano di rientro e l'albergatore sta pagando. Insomma non è bastato il piccolo aiuto dello Stato che nell'anno della pandemia è andato incontro cancellando la rata Imu di giugno 2020 per gli alberghi. Si susseguono infatti in questi mesi in provincia le notizie di hotel che finiscono all'asta: l'ultimo caso quello dello storico albergo 4 Valli di Longarone.

 

Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 18:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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