“Stanze panoramiche” in quota: ora c'è il via libera della Regione

Giovedì 27 Ottobre 2022 di Marco Dibona
Una delle stanze che erano state messe a Col Gallina per una full immersion nella natura

CORTINA - Si potranno costruire o piazzare strutture sulla montagna veneta, anche al di sopra di 1.600 metri sul mare. Potranno essere malghe, bivacchi, rifugi alpini, oppure le stanze panoramiche, che stanno riscuotendo tanto interesse negli ultimi anni. Lo dice una delibera approvata dalla giunta regionale del Veneto, trasmessa al consiglio regionale, per la prosecuzione dell’iter. 


IL PROGETTO
Il disegno di legge prevede la modifica della norma regionale su “Strutture ricettive in ambienti naturali”, che risale al 14 giugno 2013, nell’ambito di “Sviluppo e sostenibilità del territorio”. «Con questa proposta di modifica normativa – dice il presidente della Regione Luca Zaia – insistiamo nel favorire l’innovazione dell’offerta turistica in forma ecosostenibile e comunque di basso impatto, così da permetterle di intercettare la crescente domanda di turismo emozionale, ossia di quello specifico segmento del turismo che si va sempre più affermando in tutto il mondo e che risponde all’esigenza dei turisti di vivere emozioni intense e durature in un più genuino rapporto con la natura». È previsto un numero massimo complessivo di due strutture nello stesso territorio comunale, anche se di tipologie diverse. Basterà che una amministrazione comunale e una regoliera propongano ognuna un progetto, o magari una associazione come il Club alpino italiano, o una riserva di caccia, e si chiuderanno gli spazi per altre iniziative. L’assessore regionale al turismo Federico Caner precisa: «È innanzitutto previsto, per favorire la diffusione territoriale di tutte le strutture ricettive in ambienti naturali, che esse, al pari di malghe, rifugi e bivacchi alpini, possano essere realizzate anche sopra il limite di 1600 metri posto dall’attuale normativa urbanistica regionale.

Oltre a tale modifica generale, va poi segnalata l’introduzione di un’ulteriore tipologia di struttura ricettiva in ambienti naturali: le stanze panoramiche, di vetro e legno o altro materiale, anche innovativo, ecosostenibile o di basso impatto, collocate stabilmente sul suolo, caratterizzate da un elevato rapporto tra superficie finestrata e quella del pavimento, con particolare attenzione all’ambiente e al paesaggio circostante». 


IL MODELLO
È la fattispecie delle due Starlight room, che l’imprenditore ampezzano Raniero Campigotto collocò fra Col Gallina e Croda Negra, al passo Falzarego, con le quali si innescò un contenzioso con le Regole d’Ampezzo, proprietarie del terreno, che chiesero e ottennero la rimozione, alla fine della scorsa estate. Le stanze panoramiche consentono all’ospite di osservare il paesaggio e il movimento degli astri nel cielo, grazie alle ampie superfici vetrate, con una più diretta immersione negli ambienti naturali in cui sono collocate. La Regione Veneto sostiene che questo disegno di legge continua il perfezionamento della normativa turistica regionale, per mantenerla il più possibile allineata alle esigenze di operatori e turisti, ma sempre in un’ottica di particolare attenzione all’ambiente e al paesaggio. A Cortina esprime perplessità Flavio Lancedelli (nella foto), presidente delle Regole d’Ampezzo: «È una proposta, che deve essere approvata: vorrei conoscerne il testo nel dettaglio, prima di commentarla. Certo era attesa da molto tempo, per chiarire una situazione delicata. Sinora le norme impedivano di realizzare o piazzare strutture al di sopra di 1.600 metri di quota. Questo potrebbe sbloccare anche alcune nostre iniziative; non andrà a discapito delle Regole e di altri enti preposti alla tutela del territorio, ma potrebbe tornarci utile. Prima di ogni commento in merito è però necessario conoscere bene il testo, il dispositivo. Se ci saranno modifiche da proporre, le faremo prima che vada in consiglio regionale, per la votazione». 

Ultimo aggiornamento: 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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