Il rifugio Dal Piaz compie 60 anni: da sempre funge da sentinella di vallata, dominando dall'alto dei suoi 1993 metri

Giovedì 29 Giugno 2023 di Daniele Mammani
Il rifugio Dal Piaz

SOVRAMONTE-FELTRE (BELLUNO) - Di vedetta sulla vallata feltrina. Sin dalla sua inaugurazione avvenuta il 22 settembre 1963, quest'anno si festeggiano i suoi 60 anni di attività, il Rifugio Giorgio Dal Piaz sulle Vette feltrine è meta di moltissimi escursionisti.

Ogni anno sono in migliaia a scegliere durante la stagione questo rifugio tranquillamente abbarbicato a una quota di 1993 metri sul livello del mare. Arrivarci è facile, ma si tratta sempre di montagna e ogni precauzione va presa quando si sale. L'accesso è semplice attraverso sentiero o strada sterrata, diverse le distanze, rimangono comunque da colmare i mille metri di dislivello dal punto di partenza di Croce d'Aune fino alla porta della struttura pochi passi prima della forcella delle Vette Grandi. Dallo scorso anno il rifugio ha nuovi gestori: Giorgio Da Rin Puppel Gadetta e Stefania Da Rin Bettina. Per il resto, bellezza del luogo compresa, tutto è rimasto uguale e pronto ad accogliere chi sale al rifugio o chi vi arriva attraverso percorsi alternativi.

LA STRUTTURA

Dal 1. giugno il rifugio è aperto tutti i giorni e fornisce, come tutte le strutture in quota, il servizio necessario. «Tutti i giorni - spiega Stefania Da Rin, che aiuta nella gestione il compagno Giorgio - siamo aperti al pubblico. Il rifugio è una struttura di accoglienza e su questa base mettiamo a disposizione la cucina e il servizio per il pernotto che va prenotato, salvo in caso di reale necessità. Ci sono, come in tutti i rifugi, posti letto per emergenze». I posti letto a disposizione sono 22 e ogni tipo di informazione si può avere attraverso il numero di cellulare 345 3562326 oppure usando la mail info@rifugiodalpiaz.com. Viene sottolineato anche il grande aiuto fornito nel "mandare avanti" la struttura dato da Ambra, una sorta di braccio destro.

LA CUCINA

Chi arriva al rifugio troverà tutti i giorni aperta la cucina che propone piatti realizzati con prodotti locali, lo spiega la gestrice: «Abbiamo fatto una scelta importante per la nostra proposta di cucina. I prodotti che vengono utilizzati per la preparazione sono tutti locali: farina e orzo dell'Azienda agricola e biologica Luciano Fagherazzi di Sedico, legumi della Società agricola Gesti alpestri di Vignui, speck e salumi dell'Azienda agricola Tenuta delle Alpi di Colderù, le carni dell'Agriturismo Cascina Dolomiti di Cesiomaggiore, formaggi e sopressa dell'Agriturismo casera dei boschi del Monte Avena, carni della Valcarne di Pedavena e schiz, yogurt e formaggi di Matteo Vettorata dell'Azienda agricola Lamen. Non manca la Birra Pedavena». Un occhio di riguardo alla natura: «Mettiamo a disposizione dei clienti prodotti naturali come succhi di frutta e dolci fatti in casa. Anche i piatti sono compostabili, questo ci permette anche di ridurre lo spreco di acqua».

I SENTIERI

Ci sono svariate possibilità per salire al rifugio. Quelle più classiche prevedono la salita lungo la strada militare realizzata durante la Grande guerra con una lunghezza di circa 11 chilometri oppure sul sentiero con segnavia Cai numero 801 con lunghezza di poco inferiore ai 5 chilometri. Dal rifugio le escursioni sono molte: la Busa delle Vette, il Monte Pavione o l'attraversata delle Vette Feltrina dal Dal Piaz al rifugio Boz e altro ancora. Stefania Da Rin conclude: «Ringrazio il Cai di Feltre, proprietario della struttura, il suo presidente Renzo Zollet che con la sua squadra è sempre presente e ci aiuta a risolvere ogni piccolo problema che come gestori incontriamo. Sarebbe molto difficile se non ci fosse una realtà come la loro». Ancora de definire nel dettaglio il programma della festa prevista per il 60. di fondazione, ma il presidente Zollet anticipa che comunque prima della chiusura invernale qualcosa lassù si farà.

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