LA VALLE/ZOLDO - La stagione estiva è iniziata e proprio in questi giorni ad Agordo e Dont di Zoldo, all’imbocco della provinciale 347 che collega i due versanti attraverso il passo Duran, è stato installato il cartello di divieto di transito. I lavori di messa in sicurezza e allargamento del ponte sul torrente Missiaga, in località Lantrago di La Valle Agordina erano in programma da tempo, ma sui tempi e sui modi della loro comunicazione, operatori economici e turisti stanno manifestando più di qualche perplessità.
Il precedente
Veneto Strade ha emesso l’ordinanza di chiusura della provinciale, ma ha chiaramente indicato i percorsi alternativi che consentono di bypassare il divieto transitando lungo strade comunali del territorio di La Valle, percorribili ai veicoli con larghezza inferiore a 2,40 metri e lunghi fino a 7 metri, quindi inclusi i piccoli autobus del trasporto pubblico e privato.
La protesta
Confcommercio Belluno ha inviato una lettera al sindaco di La Valle, Ezio Zuanel, in cui si chiede tra l’altro che all’imbocco della strada chiusa con l’indicazione delle viabilità alternativa vengano collocati cartelloni che indichino le attività del paese e quelle sul passo. “Per evitare inutili deviazioni soprattutto da parte dei flussi turistici -insiste poi la nota- sarebbe opportuno che la segnaletica della viabilità modificata non generi confusione, non induca gli utenti ad evitare il percorso: per questo sarebbe utile posizionarla il più possibile al cantiere”. Ulteriori perplessità vengono manifestate da Omar Da Roit del panificio El Forner di La Valle: «Il sindaco mi aveva comunicato che i lavori sarebbero iniziati a marzo, ma Dolomiti Bus e Provincia non hanno preso in considerazione le ipotesi che l’amministrazione aveva loro proposto di passare per strade comunali con i mezzi più piccoli. Si è preferito far partire i lavori dopo la fine della scuola scolastico per non interrompere il servizio di trasporto degli studenti. Ora scopro che Dolomiti Bus percorrerà le strade comunali con i pulmini, a beneficio di lavoratori e residenti. Se i lavori fossero iniziati quindi prima della stagione estiva, quando il traffico veicolare turistico era sicuramente minore, il disagio sarebbe stato inferiore».