Olimpiadi 2026. Pista da bob, tutto tace: termine scaduto e dell'impresa nessuna traccia

Giovedì 21 Settembre 2023 di Marco Dibona
Il progetto della pista da bob a Cortina

CORTINA - I ritardi si sommano ai ritardi, nella vicenda sempre più intricata del nuovo Sliding centre di Cortina, l'impianto sportivo per le gare di bob, skeleton e slittino dei Giochi olimpici invernali 2026.

Ieri scadeva il secondo bando per l'affidamento dei lavori, ci si attendeva che fosse resa nota l'impresa assegnataria, ma non c'è stata alcuna comunicazione e questo lascia trasparire che ci siano nuove e diverse difficoltà, oltre a quelle che si sono manifestate sinora.

IL PRECEDENTE
Già lo scorso 31 luglio era andato deserto il primo bando, non era pervenuta alcuna offerta, malgrado i sopralluoghi dei tecnici di alcune aziende, nelle settimane precedenti, nell'area di Ronco, dove dovrebbe sorgere la nuova pista. O forse proprio per quello: verificare nel concreto le difficoltà di esecuzione dell'opera può aver indotto diversi impresari a desistere. Anche alcuni imprenditori bellunesi, intenzionati a cimentarsi con questo impegno, alla fine optarono per una prudente ritirata. Così per la nuova pista olimpica di Cortina si è deciso di passare alla procedura negoziata. In agosto Luigivalerio Sant'Andrea, commissario di governo per le opere olimpiche e amministratore di Società infrastrutture Milano Cortina 2026, ha tessuto contatti con diverse aziende. Le indiscrezioni hanno portato a indicare due imprese, fra le possibili assegnatarie dell'incarico: Webuild e Pizzarotti. Webuild è il gruppo multinazionale italiano, già Salini Impregilo, specializzata in grandi imprese. Ha ricostruito il ponte Morandi di Genova, in tempi da record, grazie alla gestione commissariale; l'impresa è indicata anche per la costruzione del nuovo ponte sullo Stretto di Messina.

L'ITER
Su questa procedura, attuata da Sant'Andrea, interviene la deputata Luana Zanella capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, che preannunciando: «Invieremo un esposto all'Autorità nazionale anticorruzione, per chiedere verifiche sulla regolarità delle procedure di affidamento dei lavori di costruzione della pista di bob a Cortina, opera inutile e devastante. Vogliamo sapere se sussistano le condizioni per l'applicazione della Direttiva appalti, che prevede la procedura negoziata senza bando. Proprio la procedura degli inviti mirati è stata seguita Sant'Andrea, dopo che la prima gara d'appalto è andata deserta. Ieri sono scaduti i termini per le trattative private e si dovrebbe sapere ufficialmente se la pista di Cortina per i Giochi invernali 2026 sarà costruita da Webuild o da Pizzarotti. A nostro avviso, invece, era necessario un nuovo avviso esplorativo nel rispetto della trasparenza e a garanzia della concorrenza e perciò chiediamo ad Anac di intervenire». I giorni scorsi Simico ha precisato: «Il bando è ancora aperto ed è tuttora in corso una procedura negoziata, che si completerà entro la fine di settembre». Ogni giorno che passa è un giorno di meno, nel pressante conto alla rovescia, per realizzare l'opera. Fra 14 mesi dovrà essere funzionale la pista, con la refrigerazione e gli impianti tecnici, per consentire almeno le discese di test, per tutte e tre le discipline. Ci sarà poi un altro anno, sino alla scadenza del 15 novembre 2025, per realizzare numerose opere, attorno alla pista. Oltre al tracciato vero e proprio, nel bando sono indicati: impianto di refrigerazione, edifici a servizio dell'utenza e del funzionamento dell'infrastruttura sportiva; tracciati stradali; parcheggi e opere connesse; percorsi pedonali; aree di sosta; sistemazioni paesaggistiche e ambientali. Ci sono inoltre gestione informativa digitale dell'esecuzione delle opere; risoluzione delle interferenze con reti e infrastrutture esistenti; monitoraggio ambientale; mitigazione dell'impatto paesaggistico del cantiere; contenimento degli impatti ambientali in corso d'opera.
 

Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 13:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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