Flash mob nel bosco di Ronco per salvare gli alberi dalla nuova pista di bob

Domenica 27 Agosto 2023 di Marco Dibona
Il flash mob contro la nuova pista di bob a Ronco

CORTINA - Il nuovo Sliding center di Cortina, se realizzato, passerà alla storia come “tempesta Zaia”: è uno degli slogan delle associazioni ambientaliste dell’Alto Bellunese, nel flash mob messo in atto nel bosco di Ronco, sotto il Col Druscié, dove sorgerà la nuova pista per bob, skeleton e slittino dei Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026.

Con questa ironica affermazione ribadiscono che l’impianto sportivo porterà un pesante danno al paesaggio e all’ambiente della conca d’Ampezzo: «Salviamo il bosco di Ronco dalla nuova pista da bob», esortano gli ambientalisti, che poi passano a esaminare la procedura che dovrà consentire di costruire il centro sportivo. 


L’ATTESA
Proprio in questi giorni si attende l’assegnazione dei lavori, con la formula della trattativa negoziata, da parte della Società infrastrutture Milano Cortina 2026, dopo che il bando per individuare l’impresa è andato deserto. «Perché non è stata fatta la Valutazione di impatto ambientale? – chiedono gli ambientalisti – la complicata vicenda del nuovo Sliding center olimpico di Cortina si avvia a compimento, ma ancora non è dato sapere in quale direzione. Infatti, andata deserta la gara d’appalto, la Simico potrà provare a trattare l’affare senza trasparenza e senza gara, bruciando, oltre ai tempi contingentati, ogni ordinaria regola di garanzia per l’efficienza e l’economia della spesa pubblica». 


L’ALTERNATIVA
Ritornano ancora sulla proposta di trasferire le gare a Innsbruck, di accogliere la proposta ufficiale, venuta dall’Austria, di trasferire quelle gare su una pista già esistente: «Finora abbiamo dovuto constatare una irremovibile pervicacia nel volere a tutti i costi mantenere le gare a Cortina. Vi sono ragioni a noi poco comprensibili che impediscono un saggio ravvedimento. Il sacrificio del bosco di Ronco per fare posto a un serpentone di cemento e metallo non è giustificato e, da un punto di vista procedurale, presenta molte pecche». Una posizione analoga è espressa dal consigliere regionale veneto Arturo Lorenzoni: «Suggerisco a Zaia a Varnier, ad di Fondazione Milano Cortina 2026, di accettare la proposta di Gerg Willi, sindaco di Innsbruck, di prevedere la pista da bob nella sua città. I fondi risparmiati e già deliberati dalla Regione, gli 80 milioni di euro poi concessi dal Governo, comunque liberi e subito spendibili col prossimo esercizio finanziario, possono venire utilizzati dalla Regione per costruire tettoie fotovoltaiche nei parcheggi degli ospedali veneti. In questo modo, tutte le strutture sanitarie pubbliche beneficeranno di energia pulita e conveniente. I risparmi sui costi dell’energia possono essere investiti direttamente sulla sanità pubblica. Un doppio beneficio». Lorenzoni suggerisce di abbandonare le appartenenze e le dispute politiche e di accettare pragmaticamente l’offerta di auto dei vicini austriaci. 


IL PD
Andrea Zanoni, consigliere regionale Pd incalza: «Zaia faccia mea culpa. Con un piccolo adeguamento e un enorme risparmio per i nostri contribuenti, la pista si può e si deve fare a Innsbruck. Sono risibili le barricate di Fondazione Milano Cortina». Zanoni considera anche i futuri costi di gestione dell’impianto, successivi alle Olimpiadi 2026. Denuncia inoltre l’ombra delle infiltrazioni mafiose. Sono già quattro le interdittive antimafia, su altrettante aziende che gravitavano sulle Olimpiadi. Resta la necessità di dibattere questo punto in Commissione legalità».

Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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