Il miglior Pinot nero d'Italia arriva da Codenzano, piccola frazione di Chies d'Alpago

A produrlo è l’azienda agricola Val de Pol, di Katja Zanon e Gianluca De Min

Sabato 30 Marzo 2024 di Giovanni Santin
Pinot nero dell’azienda agricola Val de Pol di Katja Zanon e Gianluca De Min

CHIES D'ALPAGO - Arriva da Codenzano, frazione del comune di Chies d’Alpago, il miglior Pinot nero d’Italia per l’anno 2020: a produrlo è l’azienda agricola Val de Pol, di Katja Zanon e Gianluca De Min.

Il riconoscimento ufficializzato pochi giorni fa, è di grande prestigio sia perché arriva dalla guida Vinodabere, sia perché la degustazione svoltasi a Roma si è tenuta rigorosamente alla cieca ed ha visto in concorso ben 160 campioni provenienti da tutta Italia e una serie di degustatori di altissimo livello. 

LA SODDISFAZIONE
Il vino premiato si chiama Corletta 2020 ed il risultato raggiunto è stato accolto con grande soddisfazione dai due titolari: «Si tratta del riconoscimento per il nostro lavoro». Un’abitudine per i due titolari, quella ai premi, perché il pinot nero Val de Pol è già ai massimi livelli nelle guide più importanti, tra cui Bibenda e Ais. L’azienda Val de Pol, che prevede la distribuzione alla ristorazione e alle enoteche ed esclude la vendita in cantina, è nata nel 2011 quando a Codenzano, paese di nascita di Katja e storicamente vocato alla viticoltura, venne piantato un piccolo vigneto. Un luogo scelto grazie alla consulenza di esperti della Borgogna tra i quali il cugino di Katja, Lorenzo, winemaker ed enologo, che intuì come anche in quel luogo fosse possibile produrre un buon pinot nero. 

L’IMPEGNO
Il premio di questi giorni è insomma il risultato di una visione d’impresa di lunga gittata. E di altrettanto lavoro. Per piantare i vigneti è stata fatta infatti un’importante opera di riqualificazione del territorio che ha comportato il ripristino dei vecchi muretti a secco, di riconquista di terreni ormai invasi dal bosco e della sistemazione di alcuni smottamenti. «È stata fondamentale, fin dalla prima vendemmia, la scelta di vinificare le uve nella nostra cantina, a Codenzano – raccontano oggi Katja e Gianluca - per poter dare da subito il carattere e la personalità al nostro vino, senza far vinificare a terzi. Grazie alla nostra esperienza, possiamo inoltre affermare con certezza che per fare un buon pinot nero bisogna lavorare in vigna in maniera consapevole, attenta e responsabile, dedicando tutte le attenzioni necessarie a questo vitigno estremamente difficile». 

LA STRATEGIA
Una visione imprenditoriale che parte da lontano, quindi, e che lontano continua a guardare: «Stiamo già lavorando alla nuova cantina, adiacente ai vigneti, pensata proprio per poter lavorare l’uva immediatamente, senza lunghe soste in cassetta. È previsto anche un posto dedicato alle degustazioni. Attualmente la produzione è limitata ma con la futura cantina arriveremo a produrre 15.000-18.000 bottiglie, mentre un altro progetto imminente prevede la produzione di un vino bianco». Katja e Gianluca riconoscono anche il ruolo avuto dal comune di Chies: «Qui da qualche anno vediamo svilupparsi la viticoltura ed il comune ha puntato sul ritorno di queste attività, in un’ottica di ripristino del territorio e di opportunità di impiego soprattutto per i giovani e di sviluppo del turismo enogastronomico per valorizzare non solo la viticoltura, ma tutte le attività agricole presenti». Anche il sindaco Gianluca Dal Borgo esprime soddisfazione per il riconoscimento: «È senz’altro motivo d’orgoglio: in questo modo, fra altro, vengono combattuti l'abbandono e l’inselvaticamento e nel contempo il territorio viene modificato e convertito in coltivazioni di alta qualità nazionale: cosa chiedere di più?». Poi il primo cittadino aggiunge: «Grazie a Katja e Gianluca ed ai tanti viticoltori di Chies: era una pratica in disuso, ma negli ultimi 10 anni è ripartita con vigore ed in modo fiorente ed energico grazie a giovani del territorio. Negli anni Cinquanta Codenzano era considerato la vigna dell'Alpago grazie al microclima particolare di questo suggestivo, piccolo paese dai panorami indescrivibili. A volte il passato ritorna con tanta forza e più qualità». 
 

Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 11:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci