Sfilza di divieti nel Parco Dolomiti Bellunesi: «Non è così che si fa turismo»

Sabato 21 Agosto 2021 di Federica Fant
Canyoning e forre vietate: Parco Dolomiti Bellunesi "troppo protetto"
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LA PROTESTA
BELLUNO  - Niente canyoning o torrentismo al Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. Vietato dormire per più di tre notti in grotta nel Parco. Aprire falesie solo in fondo alla Val Cordevole e Val del Mis. Non è consentito aprire nuove vie ferrate. La lista dei divieti è lunga e la snocciola il consigliere comunale Fabio “Rufus” Bristot, che fu uno dei papabili alla presidenza del Parco. Ieri in un post le ha citate una ad una, criticando il regolamento unico per tutte le attività che vengono svolte all’interno dei confini dell’Ente Parco delle Dolomiti Bellunesi. 

IL REGOLAMENTO
Il testo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 9 luglio scorso, e vede al suo interno tutta una serie di norme che regolano il territorio del Parco e le attività che vengono svolte nel territorio. Un documento che era stato ritenuto necessario poiché c’erano una serie di regolamenti e norme che si accavallavano e che lasciavano sempre adito a dubbi ed interpretazioni e che rendevano complicato il lavoro del Reparto carabinieri forestali Parco Nazionale “Dolomiti Bellunesi”. «No, no e no. Non è questo il Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi che vogliamo – scrive Fabio Bristot, affidando al web il suo pensiero -. Un Parco che vieta, vieta e non valorizza e tutela davvero l’ambiente e la biodiversità. Non era questa l’idea originale dei padri del Parco». Fabio “Rufus” Bristot trova «sconcertante il divieto assoluto, praticamente, a qualsiasi disciplina pratico sportiva e ricreativo, ma soprattutto quella legata al patrimonio delle forre, un aspetto straordinario fortemente penalizzato rispetto ad altre parti, che invece ne hanno incentivato l’uso e la percorrenza disciplinandola in modo rigoroso». 

IL TURISMO?
«Noi invece – aggiunge con sarcasmo - facciamo il contrario per attrarre turisti per creare un indotto e per rilanciare il Pil della montagna bellunese che è notoriamente insofferente». Bristot sottolinea come avrebbe optato per scelte molto diverse, «meno opprimenti, pur con le massime tutele e valorizzazione delle biodiversità: però ci dev’essere un giusto equilibrio». «Aprire una palestra di roccia, effettuare un’escursione particolare dal punto di vista speleologico o praticare il torrentismo che va molto di moda negli ultimi 20 anni, non sono certo le problematiche del Parco, ma sono, guarda caso – ricorda Bristot - le centraline che sono state lasciate fare – ancora a suo tempo – in Val Sabbia e tutta una serie di altre condizioni di cui a lungo potremmo trattare. Tra queste quella per cui il Parco è scomparso, non si parla più del Parco». «Il Parco - dice - deve tornare ad essere dei bellunesi e fruibile dai bellunesi, con il massimo rispetto. Non deve essere un recinto di filo spinato calato dalla burocrazia romana e da quella locale da persone che non hanno mai messo un paio di scarponi in vita loro». 

I PROBLEMI 
Di fatto con le nuove regole si decreta «l’impossibilità di praticare la speleologia», secondo Bristot, in quella zona protetta.

Visto che massimo si può dormire per soli 3 notti in una grotta. Alcune ferrate poi non sono state accatastate, ma ci sono: con le nuove regole vengono “cancellate” e non si può quindi andare a fare manutenzione, perché il Parco non le riconosce. «I padri del Parco avevano in mente tutt’altro», conclude amaramente Bristot. Il regolamento è, assieme al Piano per il Parco, il documento più importante per il funzionamento dell’area protetta. Il Piano, di cui il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi si è dotato fin dal 2001, stabilisce l’organizzazione generale del territorio, le sue destinazioni d’uso, i vincoli di utilizzo, nonché i criteri per la salvaguardia della flora, della fauna e delle risorse ambientali. Il Regolamento ha invece il compito di disciplinare in modo preciso l’esercizio delle attività consentite all’interno dell’area protetta. 

Ultimo aggiornamento: 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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