Nuovo orario a scuola, la preside "respinge" sindaco e genitori: «Il prolungato dovuto a mensa e trasporti»

Domenica 8 Gennaio 2023 di Eleonora Scarton
Nuovo orario a scuola, la preside "respinge" sindaco e genitori: «Il prolungato dovuto a mensa e trasporti»


SANTA GIUSTINA - La gestione della mensa e dei trasporti sono i due punti che hanno fatto propendere il consiglio d'istituto del comprensivo Rodari a cambiare l'orario delle lezioni alla scuola media di Santa Giustina, facendo rimanere gli alunni a scuola fino alle 13.50. Una scelta che secondo la dirigente scolastica è «l'unica percorribile», come riportato nella lettera di risposta inviata alle famiglie firmatarie e alle amministrazioni comunali.
LA PROBLEMATICA
Il comprensivo Rodari ha deciso di attuare, dal prossimo anno scolastico, un nuovo orario delle lezioni che coinvolgerà tutte le classi, dalla prima alla terza. L'orario di lezione per il tempo normale che è stato definito (30 ore settimanali, settimana corta) vedrà l'inizio delle lezioni alle 7.50 e la fine alle 13.50, lo stesso anche per il tempo prolungato a cui si aggiungeranno due pomeriggi. Un orario che secondo molte famiglie non è consono, in primis perché nelle ultime ore di lezioni l'attenzione degli alunni sarebbe molto limitata e, secondariamente, perché i ragazzi si troverebbero a pranzare nel migliore dei casi alle 14. È quindi partita una petizione che in due giorni ha raccolto 133 firme, ma la platea di genitori firmatari è ben più ampia in quanto molti in questi giorni erano in vacanza. Una situazione complessa che tra l'altro rischia di lasciare strascichi importanti in quanto diverse famiglie hanno già manifestato la volontà di iscrivere i propri figli in altre scuole dei comuni limitrofi.
LA REPLICA
La dirigente scolastica, Manuela Muliner Biga, ha risposto ai genitori firmatari con una lettera in cui sottolinea che «il ptof (piano triennale dell'offerta formativa), recante gli orari di funzionamento dei plessi scolastici per il triennio 2022/2025 deve essere pubblicato entro l'8 gennaio prima dell'apertura delle iscrizioni del 9 gennaio, per cui non ci sono i tempi tecnici per effettuare un sondaggio sul ritorno della settimana lunga andata peraltro a regime nel corrente anno scolastico». Nella lettera la dirigente aggiunge che «l'orario attuale anti pomeridiano previsto per la scuola secondaria di Santa Giustina è già di sei unità orarie». I genitori, nella petizione, chiedono anche che venga convocato il consiglio d'istituto per discutere della scelta oraria. Su questo aspetto la dirigente sottolinea che «la richiesta della convocazione del consiglio di istituto è stata inviata al Presidente; si specifica che il consiglio ha bisogno di una proposta orario da valutare che sia nello stesso tempo rispettosa delle regole e della sostenibilità dei servizi acclusi. La soluzione deliberata è stata individuata come l'unica percorribile. Sul piatto infatti anche altre ipotesi, tutte scartate.
IL NODO
Ma da quanto emerge dalla delibera del consiglio d'istituto, il motivo più profondo che ha portato alla scelta è quello dei costi. La dirigente, durante il consiglio d'istituto, ha spiegato che vi sono grandi difficoltà di gestione dei plessi delle scuole elementari e medie di Santa Giustina. I rientri del mercoledì dei due ordini di scuola creano un problema di gestione e di sicurezza della mensa in quanto in due ore si dovrebbero ospitare e somministrare il cibo a circa 400 alunni. Quest'anno non è stato possibile, per cui ci sono alcune classi che mangiano all'interno delle aule e non in mensa che può accogliere un numero nettamente inferiore di persone. Un'organizzazione che, secondo la dirigente, risulta quindi insostenibile. A fronte di questi problemi organizzativi quindi, il consiglio d'istituto ha approvato il modello orario che ha creato la spaccatura con le famiglie. La domanda però sorge spontanea: ma al centro delle scelte ci sono i ragazzi o i costi e la gestione della scuola?

 

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