Mutuo, truffa con cessione del quinto dello stipendio. «Mio marito stava morendo e quell'agente ci ha truffati»

Venerdì 19 Novembre 2021 di Davide Piol
Mutuo, truffa con cessione del quinto dello stipendio

BELLUNO - «Negli incontri che avevamo fatto, io e mio marito, l'agente ci aveva sempre detto che la banca doveva rimborsarci dei soldi e che quell'operazione che ci voleva far firmare sarebbe servita a recuperarli». Era agitata nella deposizione di ieri mattina davanti al giudice, Annie Sacchet, la 72enne di Longarone costituita parte civile con l'avvocato Massimiliano Xaiz, ma poi ha raccontato con calma il modo in cui lei e suo marito sarebbero stati raggirati. Presente in aula anche l'imputato: si tratta di Alessandro Belloni, 38enne di Vigonza (Padova) difeso dall'avvocato Davide Favotto e accusato di truffa aggravata nei confronti dei due anziani. Nelle carte per ottenere il prestito, il 72enne risultava sano, mentre invece era malato terminale ed è morto poco dopo. La famiglia si è ritrovata sulle spalle un maxi-debito. È questa l'insidiosa truffa nascosta nella proposta di rinegoziazione di cessione del quinto in cui è caduto, a sua insaputa, il pensionato di Longarone insieme alla moglie. Alla morte del loro congiunto i famigliari hanno scoperto che non c'era alcuna assicurazione che copriva il mutuo: i soldi per il saldo del debito dovevano versarli loro.

Una cifra da capogiro pari a 28mila euro.


Mutuo e cessione del quinto dello stipendio

Il processo si è aperto ieri mattina in tribunale a Belluno. Sono stati sentiti la donna raggirata, sua figlia, il medico che aveva seguito il 72enne, e i carabinieri del nucleo investigativo che avevano svolto le indagini. Erano stati i parenti della vittima a chiedere accertamenti sulla presunta usura e truffa. Era ottobre 2017. La coppia di anziani, lei 70enne e lui 72enne, erano stati contattati dall'agente con la proposta di rinegoziare il prestito e di ottenere tassi migliori e conseguente liquidità. Il pensionato infatti aveva in atto una cessione del quinto con Prestinuova, società del Gruppo Banca Popolare di Vicenza. In realtà la procedura era quella di chiudere quel mutuo e di aprirne uno nuovo con Banca Progetto spa di Milano. Nei due incontri lampo nella casa a Longarone l'agente si sarebbe occupato della documentazione, compresa la compilazione di una autocertificazione in cui il pensionato, che era ormai malato terminale, attestava di non soffrire di alcuna patologia. Una carta che il 72enne aveva poi firmato senza nemmeno leggere. E sempre a sua insaputa, secondo l'accusa, era stato chiuso il mutuo con Prestinuova e aperto quello con la Banca Progetto con un guadagno netto per l'agente di oltre 4mila euro di commissione. Alla famiglia 7mila euro di liquidità (che effettivamente erano stati accreditati, ma si trattava di soldi già versati dal pensionato a Prestinuova). Dopo 3 mesi l'uomo era morto e alla famiglia si era vista recapitare un conto da 28mila euro (l'assicurazione che viene stipulata obbligatoriamente nella cessione del quinto estingue il debito con la morte). Da qui la richiesta di indagare su quell'operazione: l'usura non è scattata, la truffa sì. L'agente è stato rinviato a giudizio e ieri è cominciato il processo a Belluno per truffa aggravata (nessuna responsabilità imputata alla Banca Progetto di Milano).

Toccante, ieri mattina, la testimonianza della persona offesa che ha ripercorso gli incontri con l'agente e le carte che il marito aveva firmato. Il medico ha invece illustrato quella che era la situazione clinica dell'anziano. Secondo la difesa, l'uomo non era in fin di vita (punto che permetterebbe di far cadere l'accusa) ed è ciò che ha cercato di far dire al teste. Ma invano. Il dottore ha spiegato che c'era un certificato medico iniziale in cui si parlava di cancro non operabile e un secondo, più generale, in cui l'opzione veniva presa in considerazione. L'intento era di provare un ciclo di chemio e rivalutare le condizioni del paziente. Fatto anche questo tentativo la diagnosi non era mutata: non operabile. Il processo è stato aggiornato al 7 marzo per continuare con i testi del pm.

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