Case, la truffa del mutuo: in sette finiscono indagati

Sabato 3 Aprile 2021
Case, la truffa del mutuo: in sette finiscono indagati
L'INCHIESTA
PADOVA Dopo la truffa del fotovoltaico, Giuseppe Pellicanò, 44 anni residente nella centrale piazza dei Signori, è finito nuovamente nel mirino della Procura. Questa volta avrebbe raggirato almeno un paio di banche, per un totale di 415 mila euro dall'aprile all'ottobre del 2018, facendo erogare agli istituti di credito il mutuo per finanziare l'acquisto di case, da parte di suoi complici. In totale il pubblico ministero Marco Peraro, titolare del fascicolo, ha iscritto nel registro degli indagati oltre a Pellicanò, altre sei persone accusate a vario titolo di truffa e tentata truffa. Sono Antonio Filipponio 34 anni di Valenzano (Bari), Sava Ariton 45 anni romeno residente in città, Walter Brandolese 54 anni di Mogliano Veneto (Treviso), Antonia Levorato 53 anni di Padova, Ugo Santoro 63 anni di Padova e Gianfranco Scala 54 anni di Casale sul Sile (Treviso).
IL MECCANISMO
Il sistema illegale, secondo l'accusa messo in piedi da Pellicanò, è stato smascherato dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria in Procura. Gli uomini dell'Arma, a seguito di un anno di indagini, dopo avere portato allo scoperto le truffe del fotovoltaico hanno seguito anche la pista del raggiro alle banche. Gli istituti di credito caduti nella trappola organizzata da Pellicanò, sempre secondo l'accusa, sono due: Banca Monte Paschi di Siena e Banca Popolare Friuladria Spa. Pellicanò, secondo gli inquirenti, attraverso le società Egi Group, Luce e Commingross, creava false busta paga da intestare alle sue teste di legno. In questo modo i complici si presentavano in banca a chiedere un prestito per l'acquisto di una casa, facendo cadere in errore l'istituto di credito che finanziava il mutuo. Oppure, sempre per l'accusa, Pellicanò sarebbe riuscito a farsi concedere una procura speciale a vendere l'abitazione di un paio di ignari cittadini. Quindi entravano in gioco di nuovo i suoi complici, addestrati nel fare finta di essere interessati all'acquisto delle case. E poi, ancora fabbricando false buste paga e falsi Cud in favore delle teste di legno induceva ancora in errore le banche. In totale la Procura ha contestato tre truffe e una tentata per una somma complessiva di 415 mila euro.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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