L'ultima avventura sul Talvena, poi la morte nel sonno: addio a Valerio Sani, lo sportivo simbolo dei trapiantati

Mercoledì 27 Dicembre 2023
Valerio Sani

BELLUNO - Era nato al mare, ma l'immenso amore per la montagna lo ha portato a Belluno dove ha vissuto una vita intensa, ricca di emozioni, affrontando con caparbietà e determinazione una malattia con la quale ha saputo convivere per oltre dieci anni. Valerio Sani è andato a dormire la sera di Natale, nella sua abitazione del centro di Belluno, e non si è più svegliato. Era reduce dalla sua ennesima avventura: era salito sul Talvena, del Gruppo della Schiara. Il suo cuore ha smesso di battere all'improvviso all'età di 77 anni: un arresto cardiaco, proprio mentre stava per programmare con tutta probabilità una delle sue innumerevoli imprese a piedi, lungo le vette dolomitiche oppure lungo altre regioni d'Italia.

Chi lo conosceva lo sa: era impossibile non ricevere da lui un sorriso e un racconto appassionato di storie di sport, ma soprattutto di condivisione umana e conoscenza di nuove terre.

L'AMORE
Nativo di Ancona, laureato in ingegneria, Valerio Sani dopo alcune esperienze professionali in altre regioni d'Italia per prestigiose ditte, si è trasferito a Belluno, dove assieme alla moglie Elisabetta, ha gestito a lungo e fino alla pensione la cartolibreria Massenz, nel centro del capoluogo, assieme ad altri due negozi. Belluno era comoda per praticare i suoi sport preferiti, la corsa in montagna e le maratone. Amore per la montagna che ha trasmesso al figlio Gianpaolo, insegnante di religione e membro del Soccorso Alpino, capo della stazione di Belluno, e autore di numerose pubblicazioni sulla montagna e sci alpinismo. Proprio insieme al figlio, Valerio ha tra l'altro gestito a lungo il rifugio Bianchet, e anche lui è stato autore di numerosi libri, che però non amava pubblicare, ma scriveva soltanto per la gioia di condividere le emozioni assieme alle persone a lui più care.

LE IMPRESE
E proprio lo scorso anno, Sani, assieme all'amica di mille avventure sportive Milena Dalla Piazza, ha raggiunto Marina di Massa percorrendo la distanza di 400 chilometri a piedi, per ritirare il premio nella 63esima edizione del Festival della letteratura Sandomenichino, davanti a una platea tanto stupita quando gioiosa di vedere quell'arrivo a piedi sorridente. Già, il cammino, perché l'indole agonistica si è dovuta interrompere più di dieci anni fa, quando i medici riscontrarono a Valerio un'insufficienza renale che dopo numerose cure, lo hanno portato a dover subire un trapianto di rene. A quel punto, di fronte a qualche perplessità dei medici, Valerio ha saputo reagire invertendo la rotta, ma anziché rallentare, ha deciso di accelerare. Non più gare ma lunghe camminate con percorsi di centinaia di chilometri, che hanno probabilmente contribuito a mantenere un buono stato di salute, e che sicuramente hanno accresciuto il suo amore per la vita, e il suo modo di vivere gioioso ed empatico. Tra le imprese degli ultimi anni si ricordano anche "Dalle Dolomiti ai Pirenei" con 1600 chilometri percorsi in 23 giorni, oppure "Dal Nevegal a Lourdes", o ancora la traversata delle Alpi, quella degli "Dei" e dei "Frati Cappuccini", tutti legati al filo conduttore della spiritualità.

IL RICORDO
«Il viaggio lo aveva dentro da sempre - ricorda il figlio Gianpaolo - dopo la laurea fece da Pisa in autostop fino alla Scozia. Mio padre era un ottimista di natura, e anche se negli ultimi anni doveva assumere le medicine, la migliore medicina per lui era l'amore per la montagna». E proprio i ricordi della montagna sono presenti nel B&B Borgo Garibaldi, in via Dino Buzzati a Belluno, condotto con passione da Valerio, che oltre a un alloggio era soprattutto luogo di racconti appassionati davanti alle teche e ai quadri delle foto di una vita di emozioni in montagna.
I funerali di Valerio Sani si terranno domani, 28 dicembre, alle 15 nella Chiesa di Loreto a Belluno. 
 

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