BELLUNO - Una volta si truccavano i “Ciao”, oggi i monopattini.
UN FULMINE
Il conducente è subito stato fermato e, interrogato, ha dichiarato di essere alla guida di un monopattino o velocipede elettrico. Peccato che le caratteristiche fossero ben diverse e lo accomunassero ad una moto. «Ricordiamo infatti che il monopattino (assimilato al velociepde) ha un motore elettrico con potenza massima di 500 watt e una velocità massima consentita di 20 chilometri all’ora – fanno sapere dal Comando -, mentre la bicicletta a pedalata assistita ha una potenza massima di 250 watt e una velocità massima consentita di 25 chilometri all’ora». Il veicolo intercettato dalla polizia locale in via Vittorio Veneto aveva impresso sul motore elettrico una targhetta con l’indicazione 3000w. Da una ricerca su internet è stato individuato anche il sito che lo vende e che lo pubblicizza per una velocità raggiungibile di ben 85 chilometri orari. «La velocità massima di un ciclomotore è di 45 – proseguono dal Comando -, quindi il veicolo predetto è, in realtà, un motociclo. Attenzione quindi quando si acquista un veicolo a motore, perché se si vuol far circolare su strada, occorre che rispetti i limiti previsti dal codice stradale a garanzia della sicurezza di tutti».
QUESTIONE DI MODA
I monopattini sono sempre più diffusi in città, tanto che nel febbraio dello scorso anno la giunta comunale aveva approvato una delibera in cui dava il via libera alla circolazione dei monopattini elettrici in certe zone del capoluogo, dal centro storico alle ciclabili fino alle strade con limite di velocità fissato a 30. Si trattava di una sperimentazione, avviata dall’ex comandante della Polizia locale Gustavo Dalla Ca’, per favorire l’utilizzo dei mezzi a basso impatto ambientale, ridurre l’utilizzo delle auto e permettere ai proprietari di questi mezzi, oggi di gran moda, di utilizzare i posteggi per bici e moto.