«Marmolada, qui nel ghiacciaio si sentono ruscelli d'acqua che scorrono come prima del disastro»

La preoccupazione di Carlo Budel, che gestisce il Capanna Punta Penìa, a quota 3.343 metri

Mercoledì 23 Agosto 2023
Carlo Budel che gestisce il Capanna Punta Penìa

BELLUNO - «Qui giù nel ghiacciaio si sentono ruscelli di acqua: un rumore inquietante, perché è lo stesso rumore che si sentiva anche lo scorso anno, 3 luglio». Le dichiarazioni del feltrino Carlo Budel rilasciate ieri al telegiornale Tgr di Trento fanno venire i brividi in questi giorni di temperature bollenti. Parole che riportano ai giorni prima della tragedia quando un seracco di staccò dal ghiacciaio uccidendo 11 alpinisti. Il rifugista, che vive sulla Marmolada dove gestisce Capanna Punta Penìa, a quota 3.343 metri, comune di Canazei in provincia di Trento, ha un punto di osservazione privilegiato sul ghiacciaio.

Alla stessa quota la stazione di Marmoladameteo.it ieri ha registrato 14 gradi alle ore 19 e 14 minuti: è stata la temperatura massima della giornata, dopo una serie di record che ci sono stati in settimana.

L'ALLARME
La stazione di Sass de Mul a 2600 metri, sempre in provincia di Trento, ieri ha registrato 18 gradi. Si è scatenato subito il panico, perché i dati si sono sovrapposti a quelli registrati a 3343 metri a Punta Penia. Ha fatto subito chiarezza Flavio Tolin, referente della stazione meteo che si trova in vetta alla Marmolada, nella quota più alta in cui si registrano le temperature sulla Regina. «Per il momento siamo fermi a 14,3 il record che si è registrato il 21 agosto - precisa - certo che quasi venti gradi a 2600 metri, dove si è arrivati precisamente a 18.7 il 22 agosto è pesantino».

LE STAZIONI METEO
Ma per avere un quadro completo di quanto sta accadendo in Marmolada servirebbe la stazione Arpav che si trova a 3265 metri a Punta Rocca, in comune di Rocca Pietore. È all'arrivo della funivia che parte da Malga Ciapela e da luglio è stata messa fuori uso da un fulmine. È accaduto anche in passato, ma in questo momento è veramente un'assenza che pesa. «Ho scritto anche oggi al direttore di Arpav Gianni Marigo chiedendo i tempi della riparazione - spiega Tolin - per noi è importante il confronto». Marmoladameteo.it è una postazione privata, una stazione non accreditata con certificato "world meteo organization" come lo è invece quella a Rocca di Arpav. Per questo Tolin fa riferimento sempre alla postazione istituzionale. «Sottraggo un grado, un grado e due decimi, e sono allineate: ma ora non posso fare questo confronto», spiega. La risposta che ha ricevuto non dà indicazioni sui tempi di ripristino: «La stazione di Punta Rocca è in fase di manutenzione - dice Arpav - e al più presto verrà resa del tutto operativa. Purtroppo per Arpav non è sempre possibile intervenire con massima ed auspicata prontezza».

I DATI STORICI
Resta il rammarico per aver perso una serie di dati storici, e forse da record nella stazione bellunese. Un rammarico che esprime anche Tolin, che ora punta ad accreditare la sua stazione, per non avere più in futuro questi problemi: «È stata persa un'ondata di caldo insolito per loro, attualmente non ci sono stazioni accreditate wmo e quindi non ci sono sensori certificati secondo determinati parametri che hanno registrato queste temperature. A settembre andrò ad installare a Punta Penia una stazione certificata».

LA TESTIMONIANZA
E ieri dopo le sue dichiarazioni rilasciate alla Rai, Carlo Budel da Punta Penia ha spiegato: «Io sono contento che faccia bel tempo con giornate che invitano alle escursioni perché a Punta Penia arriva gente. Quassù la massima è stata registrata ieri, lunedì 21 agosto, con 14.3 gradi. Mentre la minima di notte, sempre ieri, è stata di 6 gradi. Mai successo. Ma la mia idea è che tra luglio e agosto ha fatto solo una decina di giorni di caldo, altrimenti quest'anno è stato generalmente freddo». «L'estate scorsa, invece, si sono raggiunti tre mesi di fila di alte temperature - ha proseguito -. È logico che al di sotto del terreno si sentano scorrere torrenti di acqua perché abbiamo toccato le massime storiche di 14.3. Ma come si percepiscono qua, la stessa cosa accade in tutti i 4.400 ghiacciai delle Alpi. Quindi, che senso ha chiudere la Marmolada? Si dovrebbero allora interdire all'accesso anche gli altri 4.399 perché è caldo dappertutto. Oggi, ad esempio, in cima al monte Bianco c'erano 2 gradi. Spero tanto che ora non venga fuori la storia che ci "sbarrano" le montagne perché fa caldo perché la problematica è universale e non solo locale».

 

Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 10:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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