Briglie e tombotti salvano l'abitato di Alverà: «Mai vista tanta pioggia come giovedì sera»

Sabato 26 Agosto 2023 di Marco Dibona
Pio Alverà

CORTINA D’AMPEZZO - «Senza le briglie di contenimento, senza i lavori fatti gli anni scorsi, nell’alveo del torrente Bigontina, la mia casa e la mia bottega sarebbero state senz’altro invase di nuovo dal fango. In ottant’anni non ho mai visto una pioggia così intensa, come l’altra sera». Pio Alverà è il presidente del comitato per la salvaguardia delle case di Alverà e degli altri villaggi, lungo il corso del torrente Bigontina; egli è certo che le opere eseguite dopo le disastrose colate degli anni passati sono state determinanti per la sicurezza delle persone e dei beni. 


Nella conca d’Ampezzo hanno svolto la loro funzione anche i grandi invasi, realizzati a monte della statale 51 di Alemagna, e i tombotti dei deflusso, a sud dell’abitato di Acquabona, dove le colate rapide di detriti che scendono dalla Croda Rotta, nella zona del Sorapis, per molto tempo hanno rappresentato un pericolo costante: raggiungevano la strada, per invaderla completamente e terminare la corsa nel sottostante torrente Boite. Il pericolo è accentuato dall’alta frequentazione, lungo la statale, al culmine della stagione turistica estiva, quando decine di migliaia di persone si spostano nella conca d’Ampezzo. 
«La sera di giovedì è stata da brivido, avevamo tutti paura, qui nel nostro villaggio, e siamo stati svegli, a controllare, ma non è successo nulla – racconta Pio Alverà - nel Bigontina è scesa tanta acqua fangosa, ma non la ghiaia, i massi, i tronchi che causarono tanti danni gli anni passati. Abbiamo atteso a lungo quei lavori, ci sono voluti sei anni, ma ora funzionano. Nel volgere di un mese, o poco più, ci hanno salvato due volte da una sicura esondazione del torrente, che avrebbe messo a rischio le nostre case, le nostre attività, noi stessi. Perciò diciamo grazie a chi ha eseguito quegli interventi. Grazie ai Servizi forestali regionali; grazie al Comune di Cortina; grazie alle imprese, che hanno lavorato davvero bene». 
Pio Alverà parla davanti alla sua casa, nel cortile che nell’agosto 2017 fu invaso da acqua e fango, sino a sommergere completamente la sua bottega di artigiano, la vetreria artistica in cui lavora con la figlia Claudia, uccidente soprattutto una residente. Allora si contarono a decine, a centinaia, i volontari che calzarono gli stivali, presero un badile e affiancarono i Vigili del fuoco e le forze dell’ordine, impegnati a svuotare, asciugare e ripulire tutto. Lo stesso presidente della giunta regionale veneta Luca Zaia arrivò in visita e si intrattenne con gli alluvionati del villaggio, volle vedere l’azienda di Pio e parlare a lungo con lui. 
«In Italia ci si lamenta spesso, perché le cose non funzionano – dice ancora Alverà – invece qui c’è una realtà che funziona, fatta bene. La grande briglia, a monte dell’abitato, viene svuotata periodicamente, perché non basta frenare il materiale delle colate, quando si verificano, ma bisogna anche rimuoverlo, perché il manufatto sia vuoto, in grado di accoglierne altro. Non c’è stato bisogno di sollecitare l’intervento: i camion erano già all’opera. Tra i compiti del nostro comitato popolare c’è anche quello di vigilare che tutto vada per il meglio. Ci siamo confrontati fra di noi, anche in questa occasione, e siamo concordi nel dire che l’effetto è positivo. Ora manca soltanto un’opera, già progettata: il ponte sul Bigontina al Lago Scin, lungo la regionale per il passo Tre Croci». 
Assieme agli altri abitanti del suo villaggio, Alverà ha quindi voluto plaudere l’impegno profuso: «Abbiamo pensato bene di esprimere tutto il nostro compiacimento. Non bisogna soltanto criticare, ma si deve dare atto a chi ha fatto i lavori, e li ha fatti bene. Siamo stati fortunati che non si sono verificati episodi di maltempo violenti, nel periodo in cui c’erano i cantieri e si stava scavando nel Bigontina, per diversi anni. Ora che è accaduto, si è potuto constatare che quelle opere sono state decisive per la nostra sicurezza».

Ultimo aggiornamento: 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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