Ladini, declino bellunese. Il sociologo: «Rischio di altre Sappada. Bolzano e Trento tutelano le minoranze, il Veneto no»

Cortina, Livinallongo del Col di Lana e Colle S. Lucia in marcia verso l'Alto Adige. «Ladini di serie A e B, qui mancano una scuola, la pluralità linguistica, rappresentanti negli enti locali, in Badia e Fassa musica diversa»

Giovedì 3 Novembre 2022 di Yvonne Toscani
La protesta di Sappada, nel 2017 lasciò il Veneto
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COMELICO SUPERIORE - Torna di stretta attualità la questione della minoranza linguistica ladina del Bellunese. Sabato al Museo Algudnei di Dosoledo, a Comelico Superiore, alle 18, si terrà il primo di quattro incontri, in cui sarà presentato il Rapporto sulle cause della progressiva estinzione delle minoranze linguistiche ladine della provincia di Belluno in conseguenza delle politiche attuate dallo Stato italiano. Il report, firmato dal sociologo bellunese Diego Cason, incaricato dal Bard (Belluno Autonoma Regione Dolomiti) e dall'Unione dei Ladini di fotografare la situazione in provincia, pone l'accento sul rapporto tra l'aspetto linguistico e quello demografico. L'attenta analisi è impietosa e dimostra che a differenza dei cugini friulani e altoatesini, dove il trend è in crescita, nel Bellunese il saldo è negativo. «Mentre nelle zone oltre regione - spiega Diego Cason - i dati demografici sono in crescita dal 1990, con un trend che li conferma anche nell'ultimo decennio, seppur in modo rallentato, da noi abbiamo prima assistito a un calo preoccupante, trasformatosi poi, negli ultimi 10 anni, in una rotta, una disfatta di Caporetto».

Per l'esperto le cifre sono evidenti come lo è la causa all'origine di tanta disparità.

VIAGGIO A STRASBURGO
«Da una parte - continua il sociologo - i diritti sono tutelati e le Province di Bolzano e Trento rispettano i trattati nazionali, internazionali e i propri, cosa che la Regione Veneto non fa». E il rischio è di regalare, dopo la germanofona Sappada al Friuli Venezia Giulia, anche Cortina, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia alla Provincia autonoma di Bolzano. Del resto il fronte referendario si è già mosso. «La Regione - aggiunge Diego Cason - ha già consegnato su un piatto d'oro Sappada, di cui non tutelava la minoranza tedescofona e non garantiva i finanziamenti per gli impianti. Non si considerano le minoranze una ricchezza del proprio territorio, a differenza del Friuli Venezia Giulia, orgoglioso di essere luogo di incontro e condivisione di culture, di 5 minoranze, che parlano tra loro». Per lo studioso la pluralità linguistica è la strada da percorrere per la pacificazione di una comunità. «La tutela della minoranza è l'elemento che fa bene a noi stessi - conclude - perché ci rende più attraenti, competitivi, dal punto di vista sia economico sia turistico». L'elenco delle differenze tra ladini di serie A e B è impressionante tra finanziamenti minimi bellunesi, 43 mila euro, che sono addirittura 100 volte inferiori a quelli dei cugini del Trentino Alto Adige, ovvero di Val Badia e Val di Fassa, e anche del vicino Friuli; mancanza di una scuola ladina, di un censimento, di uno specifico rappresentante delle minoranze in Regione o Provincia.

VIAGGIO A STRASBURGO
Il dossier, a giugno, è stato portato all'intergruppo parlamentare europeo per le minoranze linguistiche di Strasburgo. Considerando che il Parlamento europeo non interviene mai con una dichiarazione o provvedimento su un singolo problema, è atteso comunque un richiamo generale agli Stati membri affinché si rispettino i diritti di tutte le minoranze linguistiche (in Italia anche sardi e albanesi).

IL CALENDARIO
Alla prima tappa di sabato, seguiranno, alla stessa ora, quelle del 19 novembre a Cortina d'Ampezzo, nella Sala al piano terra del Museo Mario Rimoldi Ciasa de ra Regoles; del 26 nella sala polifunzionale di Fusine di Val di Zoldo e del 3 dicembre nella sala consiliare di Cencenighe Agordino. Nel corso degli incontri saranno presenti il presidente del Movimento Bard, Andrea Bona, il vicepresidente e amministratore del Comune di Val di Zoldo, Roberto Brustolon, l'autore del report e cofondatore del Bard, Diego Cason. Si alterneranno inoltre, in presenza o da remoto, Lucio Eicher Clere, presidente della Federazione Unione Ladine del Veneto, Beatrice Colcuc di Colle Santa Lucia, Davide Conedera di Agordo e Silvia De Martin Pinter di Comelico Superiore che sono stati, insieme a Brustolon ed Eicher Clere, gli ambasciatori del Bard a Strasburgo nell'incontro promosso e coordinato dall'europarlamentare Herbert Dorfmann.

Ultimo aggiornamento: 12:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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