Casa e azienda distrutti dal rogo, l'imprenditore e la sorella alloggiati in albergo: «Non abbiamo più nulla, persa tutta una vita»

Mercoledì 22 Febbraio 2023 di Olivia Bonetti
Azienda e casa divorati dalle fiamme

BORGO VALBELLUNA (BL) - «Volevamo lasciare la nostra azienda ai dipendenti, ma ora non sarà più possibile: non riapriremo più». È ancora molto provato Delfino Dolo, 78 anni, l'imprenditore-pensionato che ha perso tutto nel rogo che di lunedì, 20 febbraio. Il fuoco gli ha distrutto casa e azienda in via Corte, 5, in comune di Borgo Valbelluna. La Dolomavy che gestiva con la sorella, storica azienda che produceva piccoli elettrodomestici, ormai è persa per sempre. «Spero solo di riuscire a fare l'ultima cosa: dei gadget per le Olimpiadi 2026 in acciaio che stavamo preparando», dice il titolare. Delfino e la sorella Mavi non hanno più nulla: i loro averi, i vestiti, collezioni, mobili sono andati persi con la casa a tre piani. Ora sono in albergo al Cavallino Rosso di Bardies, grazie al Comune che sta cercando anche una nuova sistemazione.

Per tutta la giornata di ieri sono arrivati ai due imprenditori messaggi di vicinanza, anche quello della Confartigianato.

IL PRESIDIO NOTTURNO
L'area del rogo è attualmente sotto sequestro per le indagini del caso. I vigili del fuoco hanno dovuto fare un presidio per tutta la notte sul luogo dell'incendio: hanno terminato il lavoro e la bonifica solo ieri intorno a mezzogiorno. Solo allora c'erano le condizioni di sicurezza per allontanarsi. La siccità di questo periodo infatti non ha aiutato. Le cause sono ancora al vaglio anche se Delfino è certo: «Le fiamme erano in quel bagno: saranno partite da quel vecchio boiler e con il legno poi vicino si sono scatenate in un attimo».

LA DISPERAZIONE
L'azienda non era assicurata. «Non avevamo più versato la quota qualche anno fa», racconta l'imprenditore. Così i danni, che al momento non sono ancora calcolabili, non saranno risarciti da nessuno. «Ma c'è anche il valore affettivo delle cose», prosegue Delfino Dolo per anni ciclista che con lo sport ha un legame particolare. È anche vicepresidente onorario della Pallavolo femminile di Feltre e da anni uno dei dirigenti di riferimento. «Da ex ciclista avevo la collezione del Giro del Piave, dei libri storici e mia sorella dei quadri di valore: tutto è andato perso», afferma. Non sono riusciti a salvare nulla: nemmeno gli abiti».

L'AZIENDA
Se la ditta, orgoglio della Valbelluna, non riaprirà più diverso destino avrà il know how di quei piccoli imprenditori che facevano elettrodomestici. Il loro ingegno era di aver programmato un ferro da stiro all'avanguardia e stufette elettriche a basso consumo energetico. Un marchio il "ddolo" made in Valbelluna, è molto quotato sul mercato. «Ce lo hanno già chiesto da Vicenza - fa sapere l'imprenditore - almeno quello non andrà perso». Restano senza lavoro i tre dipendenti. «Uno di loro, quello che era qui da 30 anni, sembra abbia già trovato», prosegue il titolare. Ma ci sono anche un'impiegata e una dipendente da poco assunte. «Mia sorella ed io non abbiamo figli, siamo soli e volevamo lasciare l'azienda ai nostri 3 dipendenti: ora è impossibile, dovrebbero ripartire da zero», riflette sconsolato Delfino.

IL SOSTEGNO
Intanto il Comune sta lavorando per trovare casa ai due sfollati e alla loro cagnolina "Milu": sembra verrà liberato un appartamento a Villa di Villa. I paesani stanno già pensando a iniziative di solidarietà per aiutare i due fratelli. E ieri in una nota è arrivato il messaggio della presidente di Confartigianato Belluno Claudia Scarzanella: «Il terribile incendio che ha interessato la Dolomavy ci ha colpito profondamente. Le fiamme hanno distrutto una struttura, ma non hanno intaccato lo spirito e la capacità di fare di Delfino e Mavi, che dal 1991 sono nostri associati. A loro, e ai tre dipendenti, va tutta la nostra solidarietà. L'associazione fa squadra attorno a chi è colpito così duramente da un disastro ed è a disposizione per qualsiasi aiuto possa servire».

Ultimo aggiornamento: 13:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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