«Foreste allo stato brado: l'economia provinciale perde la sfida di Vaia»

Giovedì 27 Maggio 2021 di Lauredana Marsiglia
Gli schianti provocati dalla tempesta Vaia di fine ottobre 2018
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LONGARONE - Il settore bellunese del legno, in una provincia che dispone di oltre il 50 per cento del patrimonio boschivo veneto, non è riuscito a trarre vantaggi dall’immediata disponibilità di materia prima a prezzi bassi generata dalla tempesta Vaia di fine ottobre 2018. Materiale finito prevalentemente all’estero per poi ritornare sotto forma di semilavorati. Solo 4 delle 13 segherie in provincia sono riuscite a cresce nel post-Vaia, 5 sono finite in crisi, 2 sono in liquidazione e 2 non hanno fornito dati. Basterà pensare che dei 3 milioni di metri cubi di legno schiantato dalla tempesta ne è stato prelevato solo il 25 per cento contro il 100 per cento di Bolzano (1 milione 630 mc), il 61 di Trento (4 milioni), il 68 della Lombardia (700mila) e il 52 del Friuli (800mila). 
LO SHOCK DELLA TEMPESTA
Un quadro fragile tracciato ieri nel corso del convegno dal titolo “Foreste: il gigante sopito” organizzato da Veneto Agricoltura con Longarone Fiere nell’ambito del forum dell’agricoltura di montagna. I dati sono stati forniti da Davide Pettenella, docente dell’Università di Padova, che ha dato le cifre dell’economia forestale del Veneto. Lo shock di Vaia, tuttavia, sembra aver dato un scossone ad un settore che soffre di molti mali: parcellizzazione delle proprietà, competenze spezzettate tra più amministrazioni, perdita di professionalità delle ditte boschive, difficoltà delle segherie. Ma più ampiamente manca una gestione del patrimonio boschivo finora lasciato allo «stato brado» come ha ricordato Tino Arosio, direttore di Coldiretti Veneto invocando una «svolta». 
Bosco non significa solo legno, ha spiegato Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto: «Bosco significa difesa idrogeologica, energia, turismo, biodiversità». «È necessario quindi passare dalla protezione - ha proseguito Gianmichele Passarini, presidente di Confatricoltura Veneto - alla gestione. Su questo è stato finalmente aperto un tavolo ministeriale per avviare una politica forestale. Il Pnrr non può nascere senza un progetto di filiera grazie al quale tenere anche la gente sul territorio».
POCHI DATI E LENTEZZA
Che il bosco non sia stato un protagonista negli ultimi decenni, lo dice anche la carenza di dati: «Mancano in numeri - ha detto Giustino Mezzalira di Veneto Agricoltura -: il primo rapporto nazionale è uscito solo nel 2019 mentre è in stampa il primo del Veneto». 
Sul perché il “gigante sia sopito” si è soffermato, con un pizzico di ironia, Orazio Andrich, presidente provinciale dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali, rimarcando anche la lentezza con cui vengono prese decisioni. Sotto i riflettori il bostrico «che necessita interventi urgenti», ha detto riferendosi all’insetto che sta divorando i boschi in Val d’Ansiei e che, trent’anni fa decimò la foresta del Cansiglio.
Insomma, un Veneto ricco di legno, secondo produttore nazionale di lavorati, ma con una scarsissima capacità di produrre materia prima, tanto che anche la piatta Brianza di una Lombardia che per prima ha iniziato a realizzare rapporti annuali sul settore foreste, riesce a fare meglio.
PATRIMONIO NON SFRUTTATO
Il Veneto è stato definito «una selva oscura» con pochi prelievi nonostante la grande disponibilità. Una disponibilità cresciuta a dismisura con Vaia che però ha trovato un sistema produttivo del tutto impreparato a cogliere «l’occasione».
«Ma qualcosa si sta muovendo - ha spiegato Mezzalira guardando il lato positivo della medaglia -: il Veneto oltre ad aver reagito bene in termini di ripresa, ha dato segnali di risveglio del “gigante” con investimenti nella meccanizzazione delle impresa e soprattutto la rinascita dei Consorzi forestali, oltre all’avvio a Longarone della Fiera e del Festival delle foreste. Il convegno è stato introdotto da Gian Angelo Bellati, presidente di Longarone Fiere, e moderato da Mimmo Vita di Veneto Agricoltura.
 

Ultimo aggiornamento: 07:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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