Quell'ex albergo in Cansiglio che nessuno vuole comprare

Domenica 24 Gennaio 2021 di Giovanni Santin
Quell'ex albergo in Cansiglio che nessuno vuole comprare
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TAMBRE - A dicembre è scaduta la possibilità, data dalla Regione Veneto, di acquistare l'ex albergo San Marco in Pian Cansiglio.

A ricordarlo sono Michele Boato, direttore Ecoistituto del Veneto Alex Langer, e Giancarlo Gazzola vicepresidente nazionale Mountain Wilderness, realtà da sempre contrarie alla privatizzazione del bene che andrebbe a rompere per la prima volta in mille anni la totale proprietà pubblica, aprendo a temute speculazioni. 


Una posizione non condivisa da Oscar Facchin, sindaco di Tambre: «Sono posizioni conservative che hanno portato al decadimento di tutta l'area. Nella stessa condizione ci sono infatti il Sant'Osvaldo e altre case forestali: strutture che se non vengono riqualificate, a breve genereranno problemi di sicurezza. Io non ho nessuna preclusione né alla vendita né ad altre forme di gestione, e non credo che la prima apra ad altre vendite. Quest'ultima è una considerazione fuori luogo e fatta da chi vive il Cansiglio solo alla giornata e la ricettività sull'altopiano è un problema». 


E invece per gli ambientalisti vendere il rudere del San Marco sarebbe un atto molto grave poiché significherebbe rompere una unitarietà che dura da oltre 1000 anni. «La nostra valutazione è che se dovesse partire la prima vendita, poi ne seguirebbero subito delle altre: i pascoli con le relative aziende agricole, gli agriturismi, il rifugio Sant'Osvaldo senza gestione e ormai chiuso da 3 anni, il ristorante Genziana il cui contratto è già scaduto e così via». Il sospetto di questi ultimi è che «l'intenzione ancora non dichiarata sia quella di arrivare alla privatizzazione completa, forse per le pressioni degli imprenditori e di forze politiche locali, per i quali la presenza della proprietà pubblica è considerata un freno allo sviluppo e quindi va eliminata. Ma la privatizzazione sarebbe la fine dell'antica foresta del Cansiglio, che cadrebbe totalmente in balia del massimo sfruttamento economico possibile, alla faccia dell'importanza naturalistica ma anche storica di questa area». Posizioni diverse che si differenziano anche sullo stesso San Marco. Dice Facchin: «C'era qualcuno interessato all'acquisto, ma aleggia sempre il pericolo di un ricorso, per cui un imprenditore non ha alcuna sicurezza». Per gli ambientalisti la strada ancora aperta resta quella di un imprenditore che da anni si fa avanti con la Regione per prenderlo in affitto, facendosi carico della ristrutturazione in cambio di un congruo numero di anni di concessione».

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