Crisi dell'acqua, a Villanova perdite importanti: «Bim Gsp deve trovare una soluzione»

Sabato 30 Luglio 2022 di Giovanni Santin
Operai al lavoro su tubature della rete idrica

ALPAGO Anche se non era all’ordine del giorno, il consiglio comunale convocato dal sindaco di Alpago Alberto Peterle ha comunque affrontato il tema della crisi idrica. «Senza polemiche» riferisce a fine seduta il primo cittadino, nemmeno da parte di quelle minoranze che nei giorni scorsi avevano attaccato il sindaco per la mancata programmazione degli anni in cui era stato prima sindaco di Farra e poi assessore di Alpago. «Ho aggiornato il consiglio sullo stato di fatto – sintetizza Peterle – e sui buoni risultati raggiunti con a chiusura dell’acqua durante la notte a Villanova: una misura che permette di riempire la vasca di Piaia e di garantire risorse sufficienti per tutti durante il giorno». Ma tutto ciò impone una riflessione: «Vuol dire che a Villanova ci sono perdite importanti e insieme al gestore andranno trovate delle soluzioni.

Ne riparleremo».

IL PIANO FUNZIONA
Intanto Bim Gsp comunica che l’erogazione idrica nei comuni di Alpago e Tambre continua a mantenersi stabile e, come detto, i razionamenti notturni unitamente alle interconnessioni tra acquedotti realizzate per tempo e i costanti rifornimenti effettuati con le autobotti di Bim Gsp e dei Vigili del fuoco hanno dato risultati positivi: i livelli delle vasche dell’acquedotto a servizio delle località di Puos e Farra, in Alpago, e Lavina, Soralavina e Borsoi di Tambre, infatti, sono ad oggi stabili e assicurano regolarità nella fornitura idrica giornaliera all’utenza collegata. Ecco quindi la decisione di proseguire anche nei prossimi giorni con il razionamento idrico, tra le 22 e le 6, in località Villanova. Nella stessa fascia oraria saranno mantenuti attivi anche i razionamenti a Belluno, nelle località Nevegal e vie Internati e Deportati, La Vignetta, Brigata Marche, San Lorenzo, De Min, piazzale Stazione e Galleria Caffi, e a Ponte nelle Alpi, nelle zone di Casan, Paiane, Soccher, Lizzona, Losego e Vena d’Oro. Qui non sono previsti, al momento, rifornimenti con le autobotti: verranno attivati in caso di necessità. Rimane stabile la situazione anche a Borgo Valbelluna e Feltre, mentre potrebbero verificarsi cali di pressione o temporanee mancanze d’acqua a Fonzaso, nella parte alta del Comune, e a Limana, nelle località Giaon, Navasa, La Cal, Canalet, Praloran, Mane, Sampoi e via Roma est. Di acqua e di canoni idrici si è parlato e polemizzato anche ieri a Palazzo Piloni a margine di una conferenza stampa in cui venivano presentati i provvedimenti dei Fcc (Fondi Comuni confinanti) a sostegno dell’Unico Studenti. Tre giorni fa l’onorevole Roger De Menech aveva annunciato che era stata approvato la legge sulla concorrenze e sul riordino delle concessioni idroelettriche e che in essa, per iniziativa dei senatori Pd, è stata approvata una norma di indirizzo che obbliga le Regioni a trasferire ai territori le risorse dei canoni. Ed alla Camera il deputato Enrico Borghi era intervenuto rivolgendosi ai leghisti: «Adesso vediamo cosa farete nelle Regioni amministrate da voi».

IL BOTTA E RISPOSTA
Due giorni fa l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin aveva replicato dicendo che la Regione Veneto ha approvato ancora nel 2020 una legge che prevede il ristoro dei territori interessati da grandi derivazioni idroelettriche. Ieri dunque, in Provincia, è stato l’onorevole Dario Bond, non senza sarcasmo, ha replicato a Bottacin: «La vera partita per la provincia di Belluno sarà il ristoro dei canoni idrici. Una partita da almeno 100 milioni. Ma adesso ci pensa Bottacin, siamo sicuri che arriverà il 100% di quella somma». Una legge, quella regionale, in cui non è precisata la percentuale che verrà ridata alle Province. «E l’obiettivo politico è proprio quello di far scrivere 100%: costituirebbe la vera svolta per la Provincia di Belluno – è stato detto ieri – perché in previsione del rinnovo delle concessioni del 2026-28, si giocherà una partita importante e la somma a disposizione potrà essere ben superiore ai 100 milioni». Al fianco dell’onorevole Bond vi era anche l’onorevole De Menech che, vittima della polemica del giorno prima, non ha potuto trattenere un sorriso e chiamato ad esprimersi ha detto: «Non ho niente da aggiungere. Bond ha già detto meglio di quanto potessi fare io. Osservo solo che Bottacin mi ha dato ragione». 

Ultimo aggiornamento: 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci