CORTINA - "Cortina 2020 - 2040, storia di una comunità al tramonto?" è il provocatorio titolo del libro che sarà presentato oggi,11 novembre, alle 18, al centro Alexander Girardi Hall. Lo hanno scritto Raffaello e Stefano Lorenzi, dopo due anni di indagine demografica, sociale ed economica su una popolazione in costante calo e sempre più vecchia, che rischia di essere travolta dai Giochi olimpici 2026. Nel libro viene ripresa e ampliata una precedente analisi di Raffaello Lorenzi, che un paio di anni fa scrisse "Da Olimpiade a Olimpiade 1956/2026. Percorso evolutivo del paese", uno studio che prospettò un futuro difficile per la comunità che oggi ancora vive in Ampezzo, con la progressiva vendita di immobili e cessione degli alberghi ancora delle famiglie che li costruirono, così come di negozi ed esercizi commerciali, che passeranno di mano, dai proprietari valligiani a capitali forestieri.
I due Lorenzi, padre e figlio, hanno ipotizzato gli scenari che si potranno verificare, sotto la spinta di una nuova esplosione del turismo, dopo la disputa dei Campionati del mondo di sci alpino 2021 e l'assegnazione dei Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026. A risentirne sarà soprattutto la popolazione originaria, gli appartenenti alle antiche famiglie regoliere. Nel 2010 Raffaello Lorenzi scrisse il volumetto "Valore costituzionale dei diritti sulle terre regoliere. Boschi e pascoli fra antiche e nuove sovranità". Riflessioni di un regoliere, distribuito gratuitamente alla popolazione.
La distribuzione gratuita è stata resa possibile grazie al patrocinio di Regole d'Ampezzo, Cortinabanca, Cooperativa di Cortina, Comune di Cortina d'Ampezzo, comitato civico Cortina e Union de i Ladis d'Anpezo. «Questo sostegno così ampio e corale, da parte delle maggiori istituzioni e realtà sociali del paese, ci ha permesso di coprire i costi della stampa e della distribuzione gratuita del libro a tutte le famiglie di residenti, in quanto siamo convinti che gli argomenti trattati sono di interesse per tutta la comunità e che il futuro delle persone che vivono a Cortina debba costruirsi in modo condiviso, partendo da chi vive e lavora in questa valle, per sé, per i propri cari e per i propri figli e nipoti» scrivono gli autori, nella lettera già recapitata in tutte le case.
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