Governo Meloni, da Belluno arrivano dieci richieste. Tra i nodi da sciogliere il digitale e le infrastrutture

Tra i temi anche burocrazia, turismo, riforma fiscale, finanziamenti e dissesto idrogeologico.

Sabato 22 Ottobre 2022 di Giovanni Santin
Da Belluno 10 richieste per la Meloni

BELLUNO - Istantanee. Febbraio 2021, la Provincia di Belluno esulta perché nell'esecutivo Draghi siedono ben due ministri bellunesi: Daniele Franco Economia e Finanza, Federico D'Incà Rapporti con il Parlamento. Ottobre 2022, Giorgia Meloni legge l'organigramma del nuovo Governo: al momento della lettura dei titolari dei diversi dicasteri è sancito il naufragio dell'ipotesi di Luca De Caro all'Agricoltura, i sentimenti fra le Dolomiti diventano completamente diversi.

Anche perché le priorità di 21 mesi fa ci sono ancora tutte. E si tratta di necessità imprescindibili affinché il territorio sia messo in grado di stare al passo con il resto del Paese, invertire la rotta dello spopolamento e quindi della sua stessa sopravvivenza.

Infrastrutture

In un elenco, non in ordine alfabetico, ma che segue le priorità, al primo posto si trova la voce infrastrutture. Oggi come ieri, la provincia dovrà tenere altissima la guardia con il nuovo esecutivo per quanto riguarda l'isolamento territoriale. Le varianti Mondiali 2021 che dovevano essere pronte ad inizio 2021, hanno la nuova data di scadenza dell'inizio del 2023. Nessuno può permettersi ulteriori ritardi. Altra questione in cima all'agenda le due circonvallazioni del Piano Olimpiadi 2026, Longarone e Cortina. Perché siano pronte per l'appuntamento a cinque cerchi bisogna correre. Senza dimenticare la linea ferroviaria Feltre - Primolano.

Burocrazia

Altro nodo su cui il territorio dovrà fare pressing sull'esecutivo è quello dello sblocco del collegamento sciistico Padola - Sesto, arenatosi dopo il parere del (defunto) ministero dei Beni culturali. Un'opera sulla quale il territorio preme anche perché sul piatto ci sono a disposizione 40 milioni di euro che il Trentino e l'Alto Adige potrebbero decidere di ritirare in qualsiasi momento.

Turismo

Il rilancio della montagna bellunese e veneta ha bisogno di un piano per permettere a tutto il comparto del turismo di superare le difficoltà legate alle bollette e alla manodopera introvabile. Su questo fronte l'interlocutrice è una che conosce bene Cortina e che ha sottolineato la necessità di aprire un aeroporto nella Conca: Daniela Santanchè.

Digitalizzazione

Non c'è isolamento nel 2022 che costi di più di quello digitale. La copertura in fibra ottica di tutti i comuni era prevista dal piano Banda ultra larga (che scadeva nel 2020). L'aggiornamento parla del 2023 per coprire l'intera provincia ma è chiaro che ogni giorno che passa si perde di competitività, perché gli altri corrono.

Riforma fiscale

Il sogno mai sopito è quello di una Zona economica speciale per le aree confinanti con regioni e province a statuto speciale. La Camera di commercio ci crede e nel territorio sono sorti diversi movimenti a sostegno. Non è di facile realizzazione ma è probabile che nei prossimi mesi qualcuno decida di rimettere mano alla questione.

Finanziamenti

Riconoscere il differenziale montagna. Sul fronte delle competenze in capo alla Provincia e ai Comuni è l'istanza che viene inviata a Roma è quella di concedere stanziamenti con importi più elevati o condizioni agevolate per gli enti che non si trovano in pianura. Ed è quello che anche oggi torna a chiedere anche il presidente Padrin.

Il dissesto idrogeologico

Uno snodo centrale è quello del Recovery plan: un dossier sul quale il territorio deve lavorare con un doppio obiettivo. Primo: recuperare i fondi per i danni subiti dal territorio. Secondo puntare alle opere di resilienza idraulica.

Funzione pubblica e l'autonomia

Il territorio non può permettersi di perdere altri servizi amministrativi essenziali dopo gli accorpamenti che hanno riguardato Camera di commercio e Banca d'Italia. Altro dossier sul quale Belluno, nei prossimi mesi, dovrà provare a incidere è la discussione sul testo unico delle autonomie. Bisognerà provare a definire le funzioni del territorio, non solo del Bellunese, così da poter incidere nel nuovo quadro normativo. Niente che sia facile da ottenere o su cui sia agevole vigilare ma si tratta di obiettivi imprescindibili per un territorio che vuole provare a investire sul proprio futuro. E forse un uomo della Lega (Calderoli) al Ministero delle Riforme potrà aiutare anche la causa bellunese.

Lavoro

Le difficoltà a trovare la manodopera, e i costi energetici alle stelle, sono alcune delle leve su cui il governo che giura questa mattina dovrà intervenire.

 

Ultimo aggiornamento: 11:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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