Cortina. I gestori degli impianti di sci: «Inutile aprire a febbraio, la stagione ormai è già finita»

Martedì 29 Dicembre 2020 di Marco Dibona
I gestori degli impianti di sci: «Inutile aprire a febbraio, la stagione ormai è già finita»
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CORTINA D'AMPEZZO - «Ci stiamo chiedendo se potrà avere senso aprire i nostri impianti di risalita all'inizio di febbraio. A quel punto la stagione dello sci sarà quasi conclusa». Marco Zardini considera con estrema apprensione l'ipotesi di procrastinare di un mese l'avvio delle funivie, da presidente del consorzio degli esercenti funiviari di Cortina d'Ampezzo, Auronzo, Misurina e San Vito di Cadore, in tutto una cinquantina di impianti.


IL TIMORE

«Ce la aspettavamo, questa decisione, perché anche noi sappiamo leggere i dati sui contagi da coronavirus.

Però magari era il caso di dircelo subito», rincara Zaridni. Il comitato tecnico scientifico, che affianca il governo nazionale nella gestione della pandemia Covid-19, ha bocciato le linee guida proposte dalle regioni, per la riapertura degli impianti il 7 gennaio; i due punti critici derivano dalla portata delle funivie, soprattutto quando ci sono cabine chiuse, e i possibili momenti di assembramento delle persone, alle casse per l'acquisto degli skipass e negli altri servizi proposti allo sciatore, sino ai punti di ristoro. «La stagione dello sci è molto avanti a febbraio insiste Zardini perché mancano soltanto un paio di settimane al Carnevale. Per motivarci ad aprire dovremmo avere garanzie sull'afflusso di ospiti, bisognerebbe avere la certezza che gli alberghi siano aperti e pieni. Invece a quel punto la stagione invernale starà per scemare naturalmente. In quelle settimane, di solito, ci sono le piste in condizioni perfette, con giornate splendide di sole caldo, l'orario che si allunga, ma ormai l'interesse del turista si orienta verso altre destinazioni. Fra i problemi più gravosi c'è il personale: quelli di noi che sono riusciti ad aprire gli impianti, destinati esclusivamente agli atleti, impiegano i dipendenti fissi, senza ricorrere a stagionali. Che senso avrebbe assumerne a febbraio, per pochi giorni? In questo modo ci saranno migliaia di famiglie in difficoltà». 


L'EVENTO

Le riflessioni di Zardini sono analoghe a quelle espresse da Valeria Ghezzi, presidente nazionale della Associazione esercenti funiviari, e da Renzo Minella, che guida la sezione regionale del Veneto di Anef. Con la differenza che a Cortina, proprio in quei giorni, si svolgeranno i Campionati del mondo di sci alpino 2021, con le gare in calendario da lunedì 8 a domenica 21 febbraio, dopo la cerimonia di apertura di domenica 7 febbraio. «Noi stiamo assicurando la possibilità di allenamento ai ragazzi della squadra nazionale italiana. Sulla nuova pista agonistica Lino Lacedelli, alle Cinque Torri, i giorni scorsi c'erano uomini e donne della squadra azzurra, assieme a ragazzi degli sci club. I primi giorni di gennaio torneranno qui i componenti delle squadre A e B e noi garantiremo loro la disponibilità di piste e impianti», dice Zardini. In questo momento nella conca d'Ampezzo ci sono tre impianti che girano: la seggiovia del Col Gallina, al passo Falzarego, attivata a tempo di record dalla società Ista; la seggiovia delle Cinque Torri, a servizio della pista Lino Lacedelli; la seggiovia a sei posti Tofana Express, che serve un tratto della pista Olympia delle Tofane, sulla quale si disputeranno quasi tutte le gare dei Mondiali, ad esclusione degli slalom conclusivi, che andranno sulla Druscié A. Però i passaggi di pochi atleti non sono sufficienti nemmeno per coprire le spese: «Abbiamo aperto per offrire un servizio, ma abbiamo bisogno di numeri, devono venire tante persone conferma Zardini e questo contrasta con l'immagine dello sci che hanno al comitato tecnico scientifico. Eppure abbiamo fatto tutto per la sicurezza di collaboratori e sciatori».

Ultimo aggiornamento: 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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