Pista da bob di nuovo verso la conca ampezzana, il sindaco: «Riduciamo il progetto iniziale»

Giovedì 7 Dicembre 2023 di Marco Dibona
Il centro di Cortina nel giorno dell'assegnazione dei Giochi 2026

CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - L'amministrazione comunale di Cortina d’Ampezzo continua a considerare l’ipotesi iniziale, per accogliere le gare di bob, skeleton e slittino dei Giochi olimpici invernali 2026: la riapertura della pista Eugenio Monti di Ronco. Il sindaco Gianluca Lorenzi, all’uscita dalla assemblea degli enti che sono membri del comitato organizzatore dei Giochi, a Milano, esprime però una vena di scoramento, nel continuo rimandare la decisione, con il procrastinarsi dell’inizio dei lavori, per realizzare questo impianto sportivo.


IL COMMENTO

«Dopo l’assemblea ho seguito la presentazione della Regione Piemonte, che ha fornito altri elementi tecnici, per valutare la proposta di riattivare la pista di Cesana Pariol. Il giorno precedente, a Roma, la Società infrastrutture Milano Cortina 2026 aveva presentato questa ipotesi, di riutilizzare l’impianto delle Olimpiadi Torino 2006. Al massimo entro una settimana devono arrivare dal Piemonte altri elementi, per una valutazione tecnica. Poi Fondazione Milano Cortina potrà comparare le due proposte e decidere quale sarà percorribile, per i costi e per i tempi di realizzazione». La posizione del Comune di Cortina non cambia. Il sindaco Lorenzi lo aveva detto chiaramente nel recente consiglio comunale: «Andiamo a Roma il 5 dicembre, per la cabina di regia, che spero definisca l’assegnazione delle gare, delle diverse discipline. Questa amministrazione crede ancora che la pista da bob debba essere fatta a Cortina. Ci stiamo muovendo in tal senso». Dopo la riunione di Milano Lorenzi precisa: «Di fronte agli altri enti coinvolti, ho rimarcato che l’amministrazione è favorevole alla pista. Siamo disposti a valutare la riduzione degli interventi accessori, di certi servizi che possiamo ritenere marginali, previsti attorno all’impianto sportivo vero e proprio, così da ridurre i costi e i tempi di costruzione, ma la pista non si tocca.

Deve essere una struttura idonea per accogliere le gare a cinque cerchi, nel febbraio 2026, e per essere poi in grado di ospitare molte altre competizioni, gli anni successivi, così da rappresentare la vera legacy olimpica, il lascito sul territorio, generato dal grande evento sportivo».

LE OPZIONI

Sulle nuove proposte, che giungono dall’estero, con Germania e Stati Uniti che vanno ad aggiungersi ad Austria e Svizzera, come possibili sedi straniere delle gare olimpiche di bob, skeleton e slittino, il sindaco Lorenzi preferisce non esprimersi: «So di queste nuove proposte, oltre a quelle che erano già in esame, ma noi non le valutiamo. Fondazione Milano Cortina sta vagliando anche queste ipotesi. Spero di avere, entro una decina di giorni al massimo, il quadro completo della situazione italiana, che esce dalla valutazione delle due alternative: Cesana Pariol oppure Cortina d’Ampezzo». La posizione della lista Vivere Cortina, che ha espresso e appoggia il sindaco Lorenzi, è stata ribadita più volte, in varie sedute del consiglio comunale, dal capogruppo Alessandro Zisa. Si allineano anche due dei gruppi di minoranza, la lista Sistema Cortina, dell’ex sindaco Gianpietro Ghedina, e Cortina nostra, con consigliere Roberto Pompanin “Bortel”, che in questi giorni ha diffuso una lettera aperta, di appoggio e sollecito al sindaco. È contraria la posizione di Cortina bene comune, con la consigliera Roberta de Zanna, che ha manifestato questa avversità anche promuovendo alcune manifestazioni di piazza, che si sono susseguite, negli ultimi anni. 

L’APPOGGIO

Il sostegno alla costruzione della pista a Cortina viene, ancora una volta, da Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, che nei giorni scorsi aveva preannunciato azioni legali, per la richiesta di risarcimento danni, nel caso in cui si decidesse di realizzare l’impianto altrove. Ora plaude all’impegno espresso da Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, nella cabina di regia governativa di lunedì a Roma: «È prevalso il buon senso – dice Berton – ora stiamo tutti dalla stessa parte, senza fratture politiche o territoriali. In ballo c’è la riuscita delle Olimpiadi, c’è l’interesse del Paese, c’è il futuro della nostra montagna. Cortina dimezzata non è nell’interesse nazionale».

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