La regina delle discipline alpine è pronta a incoronare il suo re. Magari proveniente dalla Val d'Ultimo, perchè no? Del resto Dominik Paris sa come si vince, l'ha dimostrato con i 19 successi in Coppa del Mondo e il titolo iridato del superG conquistato nel 2021.
RESPONSABILITÀ
Di certo Paris sa di avere una responsabilità pesante, quella cioé di conquistare non solo un titolo ma anche una medaglia per il settore maschile, visto che, tradizionali sorprese mondiali o rinascita di Vinatzer a parte, sarà difficile ottenere un podio nelle discipline tecniche. Ma Dominik ha l'esperienza e la serenità dalla sua parte, oltre che la consapevolezza dei suoi mezzi dopo la vittoria di Garmisch Partenkirchen nell'ultima discesa di Coppa del Mondo prima di Cortina. «La tracciatura è sicuramente migliore rispetto a quella di venerdì- ha detto -. Questa è una discesa, la velocità si fa. Non ho voluto forzare, tanto che in alcuni punti della pista mi sono anche alzato. In ogni caso devo sistemare ancora qualcosa in vista della gara». E chi gli chiede se la Vertigine sia poco adatta alla sue caratteristiche, Paris risponde così: «Non esiste una pista ideale, se vuoi essere il migliore devi andare forte ovunque e in qualsiasi condizione». Oltre al suo numero uno, l'Italia schiererà Christof Innerhofer (che ha dimostrato di non trovarsi molto a suo agio sulle vertigine), Florian Schieder e Matteo Marsaglia, entrati nei dieci sia venerdì che soprattutto ieri, chiudendo rispettivamente quinto e settimo. Intanto hanno colto l'obiettivo di trovare un pettorale di gara, a discapito del sappadino Emanuele Buzzi (che quindi lascia Cortina con il bel 13. posto in superG), e oggi potranno correre liberi, senza pensieri e la convinzione di poter dire la loro.