Guido Ricci il clochard milionario: patrimonio agli eredi e non al medico che gli fece firmare il testamento

Giovedì 17 Febbraio 2022 di Olivia Bonetti
Guido Ricci

BELLUNO - Dopo quasi 10 anni, un processo penale per circonvenzione di incapace, uno civile per l'annullamento del testamento estorto e un ulteriore capitolo penale in corso, l'eredità dell'eccentrico povero-ricco Guido Ricci sta per andare ai legittimi eredi. Con una sentenza tranchant e durissima la Corte d'appello di Venezia sembra mettere la parola fine sulla vicenda confermando l'annullamento del testamento fatto firmare al Ricci, ormai fragile e con decadute facoltà psichiche, dal dottore bellunese Maurizio Guglielmo.

Ma i giudici veneziani vanno oltre: revocano il gratuito patrocinio all'ex medico Guglielmo (è radiato da anni) e lo condannano a pagare 10mila euro di spese legali dei legittimi eredi trascinati in un secondo grado che era inutile, dopo la condanna per circonvenzione di incapace a carico di Guglielmo. E ancora: lo condannano al pagamento di 5mila euro per l'appello temerario.

L'EREDITÀ

Guido Ricci, il clochard, di fatto bellunese (anche se era nato a Venezia il 14 giugno 1936), aveva proprietà tra il Bellunese e il Veneziano, provincia originaria di un ramo della famiglia (mamma Luisa Fanna era veneziana, figlia di Maria Foscolo). Morì all'età di 77 anni l'11 settembre 2012 lasciando un patrimonio stimato tra i 6 e gli 8 milioni di euro. Beni rimasti congelati, fin dal sequestro preventivo scattato il 9 ottobre 2013. Si tratta di 3,5 milioni di contanti e immobili. Tra questi i prestigiosi locali della Gelateria Bar Maleti del Lido di Venezia, comune in cui ci sono altri 6 immobili uno dei quali con rendita catastale di oltre 4mila euro. Poi la villa a Sospirolo con rendita catastale di 1200 euro e altri terreni in quel comune, l'appartamento di Belluno. Tutto spetta ai discendenti legittimi del Ricci: 4 parenti di quinto grado. Tra questi il veneziano Daulo Foscolo, che è deceduto nel corso del processo (per lui ora la moglie Annamaria Cappellin e i due figli con l'avvocato Cristiano Alessandri di Venezia). Poi Antonio Fanna di Villorba, Treviso, (con l'avvocato Maria Lucia Pavan di Treviso). E infine anche dei parenti di Roma, Paolo Francesco Spongia e Cristina Spongia (avvocato Fabrizio Iannotti di Roma) che sono entrati solo nel processo civile.

PLAN BLEU

Ma Maurizio Guglielmo (che era recidivo essendo in passato resosi protagonista di un caso simile) ha cercato di impossessarsi di quel patrimonio circuendo l'anziano eccentrico, riuscendo a farsi nominare erede universale. Un piano, studiato e scritto a tavolino, denominato a lui stesso Plan Bleu, che è stato sventato al fotofinish dalla Procura e dal tribunale di Belluno. Guglielmo sta scontando 5 anni e 4 mesi di reclusione per circonvenzione di incapace, ma ha continuato a combattere. Il testamento in 4 copie che lo nominava erede universale c'era. Ma, come aveva spiegato il Ricci quando era ancora in vita, nell'incidente probatorio (udienza del 22.3.2012) davanti al gip del Tribunale di Belluno, era stato fatto sotto pressione e sotto dettatura del Guglielmo in un albergo di Padova, dove insieme i due si erano andati per la redazione della procura generale in favore del Guglielmo (bloccata appena in tempo dai carabinieri).

EREDE UNIVERSALE

Le parole di Ricci al giudice non lasciavano dubbi su quanto effettivamente si rendesse conto di quello che stava facendo. «È venuto con un foglio - aveva raccontato Ricci -, con questo qua, e mi ha fatto scrivere lui scrivi senza dire niente, e mi ha fatto firmareE mi ha dettato lui e mi ha fatto scrivere e mi ha fatto anche far la firma sotto Lui aveva una stanza vicino a me, è venuto in camera una sera e mi ha detto: scrivi! e lui dettava e io scrivevo e dopo: firma!. Ecco tutta roba che mi ha fatto scrivere lui, in albergo». E quando il giudice gli ha chiesto se conoscesse il significato della nomina di un erede universale, Ricci rispondeva: «avrò capito qualcosa, ma sinceramente è lui che mi faceva scrivere e dopo mi ha portato via la roba, l'ha portata in camera lui e viaha tenuto tutto lui. Tutto lui ha tenuto. Aveva tutto lui in mano;che vuoi fare, lui insisteva tantofaccio fatica a camminare, ho il bastone, ho fatto sei sette visite a Belluno, raggi, sopra raggi».

TESTAMENTO ILLEGITTIMO

Quel testamento carpito con l'inganno era stato cancellato con la sentenza civile del Tribunale di Belluno, nell'aprile del 2020: annullò quell'atto e dispose la restituzione agli eredi legittimi, ciascuno per la sua quota, del patrimonio Ricci. Guglielmo venne condannato anche al risarcimento delle spese legali agli eredi legittimi di oltre 35mila euro. Ma il dottore non si arrese: impugnò quella decisione. Ieri è stata pubblicata la sentenza di secondo grado del collegio di giudici veneziani e per lui è una vera e propria stangata. Ricordano come per quel testamento «la nullità negoziale è rilevabile d'ufficio, in ogni stato e grado del giudizio». L'appello era inutile, quindi, e, come richiesto dall'erede Fanna, è scattata per Guglielmo anche la sanzione di carattere pubblicistico, volta alla repressione dell'abuso dello strumento processuale.

IL FUTURO

«C'è ancora la possibilità del ricorso in Cassazione - mette in guardia l'avvocato Cristiano Alessandri (eredi Foscolo) -. Vedremo tra 60 giorni, solo allora si potrà scrivere la parola fine. Anche se, personalmente, ritengo che quella di oggi sia una sentenza che non concede nessuno margine per il ricorso: è impeccabile in diritto». Al momento i legittimi eredi sono riusciti ad ottenere solo 14mila euro dal tfr del medico, che era un tempo in servizio al pronto soccorso di Feltre, per l'Ulss 1. Ma il conto si allunga: Guglielmo dovrà pagare anche le sue spese legali, perché la revoca del gratuito patrocinio è retroattiva, e tutti i diritti e bolli del procedimento.
 

Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 12:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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