Annullato il testamento Ricci: agli eredi 3.5 milioni e le case

Sabato 11 Aprile 2020 di Olivia Bonetti
Annullato il testamento Ricci: agli eredi 3.5 milioni e le case
BELLUNO Il giudice annulla il testamento Ricci, dall'ex medico Guglielmo con un vero e proprio piano diabolico, e consegna la maxi-eredità del povero-ricco nelle mani degli eredi legittimi. È l'ultimo capitolo, forse quello definitivo, della vicenda con risvolti penali e civili nata dopo la morte di Guido Ricci, il clochard bellunese di fatto (anche se era nato a Venezia il 14 giugno 1936), che aveva proprietà tra il Bellunese e il Veneziano, provincia originaria di un ramo della famiglia (mamma Luisa Fanna era veneziana, figlia di Maria Foscolo). In ballo c'era un patrimonio tra i 6 e gli 8 milioni di euro.
L'ex medico (è stato radiato dopo la sentenza di condanna) Maurizio Guglielmo, 62enne di Belluno, aveva cercato di impossessarsene circuendo l'anziano eccentrico (poi morto a 77 anni l'11 settembre 2013). Era riuscito a farsi nominare erede universale. Una reato per il quale sta scontando 5 anni e 4 mesi di reclusione. Ma il testamento carpito con l'inganno era ancora in piedi: ora la sentenza civile del Tribunale di Belluno, pubblicata ieri, annulla quell'atto e dispone la restituzione agli eredi legittimi, ciascuno per la sua quota, del patrimonio Ricci. Il collegio di giudici ha ordinato la cancellazione del «testamento olografo contenuto in quattro schede di quasi identico contenuto a firma di Guido Ricci, pubblicato in data 22/10/2013».
Il patrimonio Ricci è rimasto in questi anni congelato, fin dal sequestro preventivo scattato il 9 ottobre 2013. Si tratta di 3,5 milioni di contanti e e poi immobili. Tra questi i prestigiosi locali della Gelateria Bar Maleti del Lido. Ma Venezia ci sono altri 6 immobili uno dei quali con rendita catastale di oltre 4mila euro. Poi la villa a Sospirolo con rendita catastale di 1200 euro e altri terreni in quel comune, l'appartamento di Belluno. Tutto spetta ai discendenti legittimi del Ricci: 4 parenti di quinto grado tra i quali ora il Tribunale ha diviso l'eredità. Tra questi il veneziano Daulo Foscolo, che è deceduto nel corso del processo (per lui ora la moglie Annamaria Cappellin e i due figli con l'avvocato Cristiano Alessandri di Venezia). Poi Antonio Fanna di Villorba, Treviso, (con l'avvocato Maria Lucia Pavan di Treviso). E infine anche dei parenti di Roma, Paolo Francesco Spongia e Cristina Spongia (avvocato Fabrizio Iannotti di Roma) che sono entrati solo nel processo civile.
 
Ultimo aggiornamento: 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci