Fauna "socievole": trovato morto il giovane cervo che viveva in paese

Giovedì 24 Marzo 2022 di Gianfranco Giuseppini
Il giovane cervo trovato morto in centro
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AURONZO DI CADORE - Cervi da alcuni anni sempre più protagonisti nel centro abitato di Auronzo di Cadore. Così dopo la cerva soccorsa dalla Protezione civile nel gennaio dell’anno scorso, e la tenera storia della cerva Angela adottata dagli abitanti del centro, dell’altro giorno è il ritrovamento di un cervo morto in via Alpini. Il corpo senza vita dell’animale, dell’età presunta di 4-5 anni, è stato subito rimosso come da prassi da parte del presidente della locale Associazione cacciatori assieme ad alcuni collaboratori chiamati da un abitante del posto. Anche il giorno precedente al rinvenimento il cervo si aggirava tranquillo nella zona di San Rocco-Frieve incurante della presenza umana, tanto da essere stato fotografato alla luce del giorno davanti ad una abitazione. Subito è stata scattata una foto che che poi è finita sui social.

Con successo. 

PROBABILE UN MALANNO

Sul decesso dell’animale si son fatte varie ipotesi di cui la più probabile è a seguito di un malanno. «Succede in questo periodo, ossia nel cambio di stagione come fra inverno e primavera, il fenomeno conosciuto anche come “collo di bottiglia” – spiega il consigliere provinciale delegato alla caccia e alla pesca, Franco De Bon –. Perché dopo il digiuno invernale, pur con scarso innevamento, e pasti con vegetazione secca, cervi e caprioli si abbuffano dell’erba tenera appena spuntata. Solo che, essendo dei ruminanti, hanno bisogno di una sufficiente ricostituzione nello stomaco della particolare flora batterica. Di qui l’insorgenza di una qual congestione che può portare alla morte dell’animale».

Altro motivo che può provocare cause digestive fatali è l’essersi nutrito di pane o di mele. È comunque da escludere il fatto di essersi accidentalmente nutrito di coltivazioni trattate con antiparassitari o anticrittogamici, poiché i lavori agricoli devono ancora iniziare, visto che nella notte il termometro a fondovalle è ancora alcuni gradi sotto lo zero.

SFIANCATO DAI LUPI

Per questi animali non c’è recinto che tenga: da alcuni anni frequente è la visita primaverile di cervi e caprioli ad orti e campi della zona, tanto che alcuni o hanno appeso la zappa al chiodo o posticipano i lavori al mese di giugno, quando cioè questi animali si spostano in quota. A parere di qualche cacciatore della zona può darsi invece che il cervo sia stato sfiancato dall’inseguimento dei lupi del cui recente avvistamento più di una persona è testimone anche nei pressi dell’abitato. «Succede – conclude Franco De Bon – come nel caso di martore e faine in difficoltà che addirittura si rifugiano nelle cucce dei cani. Che cioè questi animali di fronte al malessere istintivamente cerchino riparo nell’ambiente umano ritenuto meno ostile». 

Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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