Lotta al bostrico giocando a carte: nascono le Bellunesi

Mercoledì 13 Dicembre 2023
Le bellunesi

BELLUNO - Nascono "Le Bellunesi", il nuovo mazzo di carte creato da Akqa e Dal Negro per salvare i boschi dal bostrico, un parassita che uccide le piante. Il seme di bastoni, infatti, racconta ciò che ha lasciato in eredità il ciclone Vaia: un piccolo insetto che sta facendo morire gli abeti rossi. Le carte dall'asso al sette mostrano le ferite negli alberi provocate dal bostrico.
LA LOTTA
Boscaioli, guardaboschi e botanici diventano le figure che lo combattono, figure sulle carte create da Giorgio Costan, disegnatore del Comelico. Ieri al centro culturale Piero Rossi di Belluno è stato presentato il progetto "Le Bellunesi". Acquistandole per ora nei siti di Del Negro e dell'Università di Padova, si raccoglieranno fondi per la ricerca destinati allo studio del bostrico. Le carte riproducono i segni lasciati dall'insetto detto "tipografo" per l'impronta indelebile che lascia mentre si insinua nel legno degli abeti, scavando gallerie e depositando uova. Le tre figure classiche del fante, del cavaliere e del re vengono sostituite dagli eroi di questa lotta: il boscaiolo, una guardaboschi e il botanico. Alla presentazione c'erano il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin, l'assessore al turismo, Paolo Luciani, i responsabili di Akqa, Umberto Basso, Antonella Sannella, Andrea Compiano di Dal Negro e Raffaele Cavalli dell'università di Padova. Il Comune di Belluno e l'ateneo patavino hanno subito sostenuto l'iniziativa e supporteranno la diffusione del progetto. Le carte saranno acquistabili on line dal sito "Le Bellunesi", anche se il contributo più significativo è atteso dalle aziende che avranno così l'opportunità di dare un segno tangibile del loro contributo alle tematiche della sostenibilità. L'obiettivo è quello di raggiungere la cifra di 150mila euro per finanziare i due dottorati, cifra che verrà interamente devoluta alla ricerca da Akqa e Dal Negro. La prima a supportare questa iniziativa è stata Clivet, l'azienda di Feltre, oggi parte del colosso internazionale Midea, che da più di 30 anni progetta, produce e distribuisce sistemi di climatizzazione e trattamento aria, rappresentate dalle pompe di calore. Per Clivet era presente Moira Stragà, responsabile della comunicazione: «Abbiamo aderire subito al progetto, crediamo molto nel nostro territorio, questa idea sposa i nostri principi, il moto di Clivet da sempre è "Comfort for the planet and people"».
IL TEMA
Il bostrico ha invaso i boschi bellunesi, Cavalli nel suo intervento ha parlato chiaro: «Ci dobbiamo aspettare che circa la metà dei boschi venga colpita da questo parassita. Quello che si può fare, in realtà, è molto poco perché l'unica soluzione praticabile è adottare tronchi esca, cioè alberi abbattuti freschi in cui l'insetto si introduce e poi si asportano i tronchi. È un lavoro costoso e non può essere attuato dovunque. Ciò che si può fare adesso è che l'insetto si evolva naturalmente e poi declini, quindi la popolazione si riporti ai valori ordinari. Si impiegheranno 5, 6 anni: siamo già alla metà di questo ciclo». Con questo progetto verranno finanziate due borse di dottorato per studiare il fenomeno; una per analizzare i sistemi di lotta biologica contro il bostrico e l'altro a selezionare nuove tecniche di rimboscamento tenendo conto degli sviluppi climatici del futuro. Alla presentazione erano presenti anche degli influencer locali che promuoveranno l'iniziativa: il sospirolese "Il contadino Simo" (Simone Bazzali) che si dedica ad aspetti di vita rurale, vecchie tradizioni locali e prodotti territoriali e le sorelle Sara e Alessia Michielon di Pederobba, che testano i luoghi accessibili con sedie a rotelle.
Federica Fant
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