Franco, l'uomo che ha restituito al Cansiglio la scena dello sci e prepara le piste di fondo

Domenica 7 Febbraio 2021 di Federica Baretti
Franco Della Libera che da cinquant'anni gestisce e cura le piste da sci

TAMBRE - Ogni sera il rito si ripete. Alla guida del gatto delle nevi, Franco Della Libera batte con la stessa passione di cinquant’anni fa i 10 chilometri di piste per lo sci di fondo che attraversano i territori di Farra d’Alpago e Fregona. «Questo è un anno eccezionale da tanti punti di vista - dice il 78enne gestore della storica pista del Pian del Cansiglio -: per le abbondanti nevicate che non si vedevano da almeno 8 anni e per le misure anti-Covid sugli spostamenti che generano un po’ di confusione tra gli appassionati, molti dei quali non sanno ancora bene come muoversi». 
TRACCIATI PERFETTI
In ogni caso, sulla pista di Vallorch perfettamente preparata su uno strato di più di mezzo metro di neve, gli appassionati di sport invernali del vittoriese (ma non solo) hanno riscoperto il piacere slow della montagna della porta accanto, il Cansiglio. Anche nella stagione fredda.
Sull’altopiano, a mille metri d’altitudine, con la neve fresca degli inverni di un tempo, il paesaggio è incantevole. «Pensi che, per mancanza di neve, era da due anni che non aprivo le piste», racconta Della Libera. Ma in questo inizio di 2021 è tutta un’altra storia. «Non appena allenteranno le restrizioni - spiega il gestore - batteremo una seconda pista di altri 10 chilometri in comune di Tambre. Gli atleti vengono qui ad allenarsi, anche durante la settimana, mentre nel weekend arrivano le famiglie, gli appassionati che vengono a fare una passeggiata con gli sci e a prendere un po’ d’aria».
NOLEGGIO ATREZZATURE
Il tracciato e il negozio per il noleggio sono aperti tutti i giorni: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 17.30; sabato e domenica con orario continuato (informazioni sulla pagina Facebook “Piste fondo Cansiglio” o al numero 334 2322748). La piana, in un periodo storico in cui ogni libertà ritrovata è un piccolo passo verso la nuova normalità, rivive così i fasti del passato, quando in Cansiglio erano in funzione anche gli impianti per lo sci alpino. 
«La prima sciovia l’hanno aperta nel ’54 - ricorda il gestore - io ci lavoravo da ragazzo, così come in estate facevo servizio al Golf Club. Poi nei primi anni Settanta con un socio ho preso in gestione io tutti gli impianti: all’epoca c’erano ben sei ski-lift e trenta chilometri di piste per il fondo, aperte sin dal 1959. Venivano ad allenarsi gli sci club, si facevano gare sia di discesa che di fondo. Per il fondo ricordo la competizione ‘Malga Bianca’, ma anche il Trofeo delle Regioni e i campionati italiani saltati per carenza di neve».
TRADITI DAL CLIMA CALDO
Erano anni in cui la gente si riversava in massa sul Cansiglio in inverno, attirata dalla vicinanza delle piste e dall’atmosfera magica della piana. «Avevamo anche realizzato gli impianti di innevamento artificiale e i depositi dell’acqua, le linee elettriche e i piazzali per i parcheggi - ricorda Della Libera -, poi col passare del tempo le nevicate erano sempre meno diffuse e i problemi, anche burocratici, sempre maggiori. Basti pensare che per l’ammodernamento di una sciovia ci sono stati chiesti più di 300mila euro: abbiamo preferito eliminarla e venderla». 
SKI-LIFT ANDATI ALL’ESTERO
Gli ski-lift che un tempo giravano in Cansiglio oggi sono ancora attivi nelle località sciistiche della Romania e della Russia. Alcuni impiantisti russi e romeni infatti negli anni passati non si sono lasciati scappare l’affare di acquistare impianti perfettamente funzionanti ma non più a norma per le normative italiane. E così la piana è entrata di diritto nell’elenco dei comprensori sciistici dismessi, censimento iniziato qualche mese fa su Skiforum.it e proseguito su Funivie.org, e che ad oggi arriva a contare oltre 300 località sciistiche di bassa e media quota abbandonate per vari motivi, a partire dalla mancanza di neve e dalle perdite economiche. Allo sci di fondo è andata meglio, anche perché i costi di gestione sono infinitamente più bassi rispetto allo sci alpino. Se la neve arriva, basta uscire la sera e mettersi alla guida dello snowcat per tirare i tracciati alla perfezione. 
 

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